E' un'obbligo dover precisare alcune cose in merito all'articolo apparso il giorno di Ferragosto, sulla "Gazzetta del Mezzogiorno", dove il giornalista Nicola Buccolo lancia una polemica riguardante la rassegna "Ai Casalini".
Nell'articolo, gli abitanti del quartiere (lui in primis), chiedono regole sugli orari degli spettacoli estivi e ne denunciano i disagi. Le regole ci sono e la rassegna ne è nel pieno rispetto, come l'orario (01:00 non le 02-03 scritte nell'articolo), rispettato tutte le sere come del resto in tutti gli altri luoghi dove quotidianamente si suona live.
Mi chiedo quali altre regole si vogliano, per caso di annullare i già pochi eventi estivi?
Per quanto ci riguarda, l'aspetto più sconcertante non è la polemica in sè, per altro classica come ogni evento che attrae pubblico, ma la descrizione fatta della nostra rassegna dove si critica una manifestazione che evidentemente nemmeno si conosce.
La rassegna "Ai Casalini" - ampia e ricca di ospiti di primo piano nella musica nazionale e internazionale - definita come "musica e balli notturni", "sballi da bottiglia" e il pubblico denominato come "giovani che confondono il giorno con la notte" non tiene conto dei numerosi target che il borgo Casalini ospita: famiglie con bamibini liberi di giocare nelle aiuole, professionisti di Policoro e fuori e giovani policoresi che rientrano per salutare i propri cari.
Un articolo che non ha tenuto conto del lavoro altrui, trasmettendo solo una cattiva e falsa informazione sulla comunità di Policoro.
Lasciando stare l'appello al senso civico tipicamente da paternale anni '50, il giornalista abita a pochi metri dalla Borgata, da qui la scoperta di un nuovo problema che fino a quest'estate non lo aveva toccato personalmente e quindi la necessità di fare una polemica domestica nel giorno di ferragosto con un bell'articolo a piena pagina.
Una polemica di basso profilo, dove l'unico obiettivo sembra la critica, proponendo soluzioni che poi mai nessuno sa spiegare come metterle in atto.
Non credo sia una colpa organizzare una rassegna musicale in una cornice importante della nostra città, che ci ha permesso di attrarre anche gente di fuori.
Non credo che sia una colpa avere un'ottimo successo nella riuscita dell'evento.
Noi abbiamo cercato di dare un profilo di qualità medio-alta ottenendo delle serate di ottima musica e con grandi ospiti, il nostro pubblico è stato più che mai vario e non si sono viste scene di eccessi come invece l'articolo vuole far intendere.
Dispiace aver dato un'ennesima immagine vecchia e fuori tempo di una città che si vuole definire "a vocazione turistica", ma che in realtà rimane imbrigliata nei propri confini mentali. Buona estate.
2 commenti:
Io sto con Max!!!
la prima volta che Buccolo scrive un articolo non servile e/o compiacente-celebrativo contro qualcuno della sua regione, in molti anni che lo seguo. Bersagli facili?.. misà di si!
Vincenzo G.
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