
venerdì 8 gennaio 2010
...e allora diamocele.

Gravissimo quello che è successo a Rosarno, anche se avrei immaginato una cosa del genere magari in altre città o periferie di metropoli, però quello che sta succedendo in queste ore, non è solo lo scontro tra immigrati clandestini e italiani, perchè qui il valore sociale è ben più profondo. Non è facile l'integrazione e questo si sa, anche se alla fine in Italia l'integrazione, seppur lenta, sta avvendo senza quei grandi traumi incontrati invece da altri paesi. Se invece lo scontro lo spostiamo in una città del profondo sud, con una forte presenza mafiosa, con una disoccupazione da record, ecco che la già difficoltosa convivenza sociale tra italiani, non può che andar peggio a chi è il più debole. Ammettiamo che non è facile vivere al Sud, ma non per la nostra perenne convinzione di essere inferiori, ma è innegabile che da noi si affrontato difficoltà che altrove sono superate. La scarsa competenza generale di chi si trova a governare o svolgere ruoli chiave rappresenta un freno per tutto il Sud, così come la poca attitudine per le scelte strategiche e a lungo termine, da noi ci si accontenta. E poi, parliamoci chiaro, da noi si rischia d'impazzire, sopratutto quando ci si scontra con tante situazioni quasi irrazionali frutto dell'ignoranza e presunzione di chi oggi, al sud, si sente potente. Molti sono abituati a considerare inferiore chi non è nella stessa linea d'onda, così, se fai il buono sei "u'fiss" se reagisci sei "u'pacc", ma il confronto mai, o sei uno buono perchè pensi ai cazzi tuoi o sei un cretino, fallito, stupido...ecc..ecc..ecc.. immagino una realtà del genere come possa comportarsi con i neri, che vengono usati come oggetti, sfruttati e non riconosciuti come uomini. Unico problema, in calabria si spara, e non credo che manchino i personaggi che abbiano il coraggio di farlo. Non sono diventato di Rifondazione, ma è innegabile che chi ha protestato a Rosarno viva una situazione da disperato, da chi non ha nulla da perdere e risponde con la prepotenza alla prepotenza. Non è una questione solo di razzismo o di immigrazione clandestina, come purtroppo ha detto Maroni, ma è sopratutto una questione sociale, dove tanti altri poveri, magari anche italiani, restano in silenzio, con le mani legate cercando magari solo un pò di dignità. La violenza non si giustifica, la mancanza di rispetto neppure.
lunedì 14 dicembre 2009
...a volte i sogni si realizzano.
Il problema è grande, almeno quanto la tristezza nel vedere quelle immagini, che aldilà del Cavaliere, sono una vergogna per qualsiasi società che voglia definirsi civile, perchè un volto pieno di sangue non può generare una risata o un desiderio esaudito, e spero che non generi un nuovo mito, perchè ci manca solo uno come Tartaglia in tv per convincerci definitivamente che siamo una società da buttare. Ma va tutto bene, continuiamo a farci una risata e sentirci accettati perchè odiamo Silvio tanto da vantarcene nei social network, tanto, in fondo, non ce ne frega niente..........vero? Buona giornata.
giovedì 3 dicembre 2009
Concorso: che cazz me ne futt ?
E' quasi un mese che non scrivo un post, e diciamo che questo è dovuto ad una serie di fattori, primo tra tutti è la mancanza di tempo per il lavoro e quel poco libero lo spendo per la maglia viola. Cmq, aldilà di quello che è successo in questo mese, spesso mi sono ritrovato a chiedermi cosa potessi fare con questo blog, fino a quando ho deciso di provare a dare un mio piccolo e modesto contributo allo sviluppo civico di Policoro, attraverso un collezione di foto amatoriali su come i nostri cari concittadini parcheggiano, ed ecco che può essere utile notare queste opere di genio che si vedono a tutti gli angoli della nostra città, che magari potranno accerscere la consapevolezza di cosa intendiamo per strada pubblica. Sarebbe bello essere un pò più attenti a notare queste cose, provando almeno un pò di ritegno. La prima foto è stata realizzata da me ed è stata fatta in un'incrocio privilegiato, dove ogni giorno, ad ogni ora, si possono ammirare delle vere e proprie coreografie. Ma se qualcuno volesse mandarmi qualcosa, lo faccia pure, ricordandosi però di cncellare tutte le targhe o i volti che si vedono.....
Avete presente l'incrocio di Via Agrigento dove c'è il tabacchino e il forno? bene, a quello stop, questa Punto ha parcheggiato, chiuso la macchina.... e che cazz me ne futt!!!
lunedì 9 novembre 2009
....il muro

Chissà se nelle scuole raccontano quello che successe 20 anni fa, chissà come lo raccontano, chissà se la consapevolezza di quel giorno che segnò il cambio di un'era, diventerà un pò più diffusa. Quando a Berlino c'era il muro, il mondo era molto diverso, la parola libertà aveva un significato che molti europei ancora non conoscevano. Nato in una notte per evitare che i berlinesi continuassero a fuggire verso la Berlino libera, verso il mondo libero, per quasi 30 anni, il Muro rappresentò la vergogna simbolo dei regimi comunisti. Come era diverso il mondo e come, anche la nostra generazione, non ha mai capito perfettamente il significato. La fine della guerra fredda, il crollo di un modello (quello comunista) sgretolato su se stesso ed un Muro crollato sotto la forza del popolo. La storia dice che nella primavera dell'89, sotto la perestrojca di Gorbaciov e sotto una sempre più pressione popolare, i primi regimi del bocco sovietico come l'ungheria e la Bulgaria, aprirono le frontiere cambiando di fatto l'era della Guerra fredda, non era difficile immaginare quello che successe poi il 9 novembre a Berlino, ma di quella sera, la cosa più bella forse è stata l'inaspettatezza, quando da una conferenza stampa di un funzionario tedesco, venne fuori una direttiva che invece doveva arrivare per gradi. Un errore che ha visto immediatamente in strada Berlino, pronta a riabbracciare i parenti, pronti ad abbettere quel muro fatto di vergogna. Ecco, il messaggio che dovrebbe passare, è negli occhi di quella gente che solo vent'anni fa, conobbe la parola libertà, è nei volti e nelle lacrime di quei fratelli europei che oggi rivediamo nelle foto di quella notte non molto lontana. Ed è emozionante provare a capire le sensazioni di quella gente, guardandone le immagini oggi, con le piche sul muro, con una bottiglia in mano, con le lacrime agl'occhi o un bambino in braccio..... è una notte di vent'anni che forse avrebbe dovuto aiutare ad unificare meglio anche l'Europa, ma come dicevo all'inizio, noi europei e noi generazione libera, non ne abbiamo capito appieno il significato e quindi non ne abbiamo sfruttato l'onda anche emotiva e la voglia di stare insieme. Ma questo oggi non conta, oggi basta rivedere quelle immagini e provare a viverlo, forse lo capiremmo meglio...forse anche solo sentendo un fischiettio in una canzone......
mercoledì 4 novembre 2009
che croce!

Del crocifisso possiamo parlare per ore, per il suo valore di pace, per il suo valore nella storia del nostro paese e per il valore che esso esprime in se.
Ma non si può venire a dire che il Crocifisso offende chi crede in altre religioni, perchè altrimenti dovremmo toglierli da ovunque, facciate, chiese e dai miei manifesti.
Non mi piace che a distanza di anni passi l'idea del "cadaverino nudo appeso al muro" definito da Smith, leader dei Mussulmani d'Italia, perchè se è così, allora dovrebbero offendere pure le bambine con il burqa in classe.
Con questa finta mossa di libertà, non si ha il rispetto della nostra storia e del nostro costume, che forse ci potrebbe anche stare in un Europa laica, ma che deve al tempo stesso riconoscere una sua origine, o meglio, ne accetto le regole se è chiaro il suo fine ed il suo credo, cioè se sappiamo cosa siamo, Quale Europa stiamo costruendo? chi è chi la sta costruendo?. Invece, continuiamo ad assistere al nostro annientamento, convinti che stiamo creando un mondo giusto e libero, ma che invece sembra sempre più vuoto, con il dio "individuale" della propia persona come unica fede, oltre, intorno...non conta. Vediamoli quali sono questi valori europei, oppure possiamo limitarci ad osservare il comportamento della nostra società? Non conta cosa dici, conta cosa scrivi o come ti comporti su Facebook. Non conta cosa hai fatto o chi sei, l'importante è apparire, come Mesina sull'Isola, o come chi, perchè indagato, diventa celebrità...come il Sig.Corona.... forse sono andato fuori traccia, ma io questa Europa non la vedo e di questi Europei continuo a non vederne l'anima.
mercoledì 28 ottobre 2009
...ritornano, ritornano

domenica 25 ottobre 2009
...la terza camera.

Io prendo le difese di Marrazzo perchè della sua vita privata sinceramente non me ne frega,
o meglio posso rimanere deluso da una persona che vedevo comunque di buon occhio, di chi ha fatto l'ascesa politica basata sulla sua immagine di "giusto" e "irremovibile" difensore dei diritti ai tempi di "Mi manda Raitre", invece di lui mi dovrebbe interessare il suo operato amministrativo. Ma perchè allora la vita privata ormai è l'unico mezzo con il quale si fa politica? perchè l'avversario dev'essere affrontato sul piano personale piuttosto che sul piano politico? Perchè per distruggere l'uomo politico bisogna distruggere l'uomo? E' un'aspetto che ci riguarda sempre di più, che va oltre Berlusconi e che, ormai da troppo tempo, sta modificando la dialettica politica. No, a me non piace il pettegolezzo, le montature, la presunzione di parlare di cose serie in palcoscenici non adatti, non mi piace questo ulteriore passo indietro che fa la politica. E' molto triste la storia di Marrazzo, che esce completamente distrutto nei suoi affetti più cari. E' molto triste la storia dei Carabinieri corrotti che fanno venire il dubbio che non sia un caso raro. E' triste che questa storia sia esplosa con una tempistica difficilmente casuale, degna delle migliori operazioni anti-berlusconi (magari non vedremo il trans giovedi da Santoro) e che fanno pensare che la battaglia sia ormai su questo piano. E' triste vedere questo spettacolo dove ci perdiamo tutti.
Ah, dimenticavo che oggi comunque è una giornata di democrazia....buon voto.
venerdì 23 ottobre 2009
...bello scherzo.
Ecco una spettacolare iniziativa pubblicitaria della Heineken. Veramente geniale, anche se semplice nella sua idea. Mille milanisti sono stati costretti dalle proprie mogli o dai propri capi, ad andare a vedere un concerto di musica classica mercoledi 21, la sera di Real-Milan. Bellissimo, anche perchè adesso usano i nostri cugini come cavie per test sociologici o testimonial negli spot, ma aldilà di questo rimane una bellissima azione di marketing.
martedì 20 ottobre 2009
...posto fisso

martedì 13 ottobre 2009
...dal tabaccaio

Ormai io e il mio tabaccaio siamo amici, sarà la vicinanza da casa, ma credo che entro nel suo locale almeno due volte al giorno, un pò per le sigarette, un pò per il richiamo del gioco, ma scherzi...i tabaccai sono ormai come i barbieri di un tempo, conoscono tutti e conoscono i vizi di tutti, sono socialemente rilevanti. Io ho sempre cercato di limitarmi nei giochi, ma devo dire che ogni tanto i pericoli della dipendenza sono in agguato. Il nuovo gioco ormai spopola, "win for life" che è uno spettacolo sentirlo dire dai giocatori locali: wimfola, wifola, fino al bellissimo "will", molto meglio conosciuto come quello dell'estrazione ogni ora per 7 giorni la settimana, affascinante, ti regalano lo stipendio fisso, o la rendita fissa e chissà se la soddisfazione di vedere il bonifico ogni mese, da anche la sensazione della soddisfazione frutto del merito. E' una questione di culo, ma che viene venduta enfatizzando sogni, che per molti sono solo dei bisogni, lo sappiamo, solo che un tempo era solo la Lotteria Italia, il Lotto, poi man mano si sono aggiunti il totip e il totocalcio, ora tra snai, superenalotto, gratta e vinci, ed il nuovo arrivato ci vogliono gli specialisti e magari i consulenti sulla diversificazione del rischio. Così, sembra facile vincere e ti rendi conto di quanto pervada la tua vita, quando tornando a casa la sera, voltando l'ultima curva, spesso viene in mente l'immagine del mio amico tabaccaio fuori con una bottiglia mentre appende la scritta "vinti qui.....", ed io, che piango ai suoi piedi.....o forse, che mi fumo la sigaretta in un angolo con la freddezza di tenere la bocca chiusa, ma pensandoci bene e facendo due calcoli rapidi, puntualmente sembro Peperoga. Buona fortuna
venerdì 9 ottobre 2009
...sulla parola.

Un premio Nobel della pace assegnato sulla fiducia è un grande peso e una grande responsabilità per il Presidente americano, che sul fronte della pace ha molto, moltissimo da fare. Per il momento sono bastate le parole, che già sono alla base del successo Obama, ma dalle parole bisognerà passare ai fatti, bisognerà vedere se ci si colloca tra i grandi che hanno cambiato la storia oppure tra i Grandi incompiuti. Abbiamo detto che per il momento basta la parola, talmente potente e piena di luce nuova, da avere l'effetto della stella cometa da seguire, ma i protagonisti del mondo, delle parole non se ne fanno niente, perchè le loro, di parole, sono quelle dell'odio, della dittatura, dell'irrazionale che nasce dal male. Con questi signori ci sarà da parlare di pace, vedremo che parole serviranno e se basteranno. Intanto il Nobel sulla parola, forse non è opportuno, ma se Barack è veramente un Grande uomo, sicuramente dimostrerà di esserselo guadagnato, e questo peso se lo porterà.
sabato 3 ottobre 2009
...un sabato come quelli di una volta

Un sabato come quelli di una volta, spinto dai buoni principi e da quelle idee che se anche la storia ha dimostrato essere cosa diversa, oggi rivivono quell'emozione di gridare alla mancanza di libertà, ai bavagli, al sentirsi i giusti in questo mondo cattivo.
Ma se in Italia può parlare Santoro, può disegnare un criminale come Vauro,
se si può fare i soldi uno come Travaglio (che senza Berlusconi non esisterebbe),
se giustamente esistono trasmissioni come "Che tempo che fa", "Ballarò", "L'Infedele", "Report", "Parla con me", ecc.. ecc... manca la libertà di stampa?...se un parlamentare si può permettere di accusare alla Cameradi mafia i suoi colleghi in base ad una teoria,
se i brigatisti fanno convegni, manca la libertà?.
In 15 anni si è sentito sempre dire che Berlusconi al Governo controlla 5 tv su 6,
allora non le avrà sapute usare se tutte le elezioni perse sono
avvenute con Forza Italia al Governo?.
In tutto questo non è che manchi un problema, per carità,
ma è un problema più radicato che esiste ancor prima del '94
e che riguarda un pò tutti i paesi, un problema fisiologico delle società
quelle del potere contro la libertà di pensiero e di stampa,ma che pone dei problemi diversi.
Sono convinto che l'informazione in Italia non sia limpida, ma questo è sentito anche e sopratutto a livello locale,come parlare di un problema o meno,
trovare chi ti pubblica dipende da dove sei schierato o dalla tue conoscenze,
un pò come tutti i settori, ed è un problema trasversale.
Ma a livello nazionale, credo che gli spazi non mancano e allora l'altro aspetto
è di che cosa si parla, se i protagonisti vogliono parlare di puttane, teoremi,
festini e non di economia, riforme, ambiente, allora la riflessione dev'essere un'altra.
Utilizzare la parola "libertà" in questa maniera opportunistica come quella di oggi alla manifestzione, per coprire ancora una volta un terreno di confronto che manca e che rappresenta il vero problema politico, è un falso.
Ma visto che tale parola è usata in maniera cosi larga,
io mi chiedo che "libertà" c'è in una categoria (quella dei giornalisti)
dove esiste un solo sindacato? quindi presumo che se qualcuno
non condivide la linea sindacale, non è tutelato o comunque ascoltato?....
ma oggi è un sabato come quelli di una volta, dove gli arstiti, gli intellettuali, i comici, i cantanti, gli scrittori, e compagni si svegliano presto,per riprendere le proprie sciarpe e i propri borselli e andranno a raccontare le loro favole in piazza, sapendo di non essere loro stessi un esempio di libertà. Buona giornata.
giovedì 1 ottobre 2009
1000 cervelli legati

lunedì 28 settembre 2009
.....scrivete, scrivete

Io credo che chiunque almeno una volta al giorno si scontri con alcune difficoltà che oramai noi diamo per fisiologiche come trovare le giuste informazioni, o la totale mancanza per il rispetto del lavoro altrui o la quasi totale mancanza di ambizione della forza lavoro. Ho già detto altre volte che noi non siamo una grande popolo per numerosi aspetti, primo fra tutti il fatto che non siamo buoni, non siamo altruisti, non sappiamo lavorare o costruire insieme niente, dal torneo di calcio ai progetti più importanti. Ma quello che ogni tanto penso...ma è possibile che non si riesca a trovare una voce comune di indecenza, una comune presa di coscienza delle problematiche, ecco, credo che forse uno strumento lo potrebbero dare le tante capacità che hanno la possibilità di porre un problema, di concentrare l'attenzione, di fare inchieste....ce ne sarebbero da fare, dall'acqua, all'amianto, ai tumori, all'inquinamento, ai corsi di formazione, ai fallimenti, agli abusi..... che sia un'invito per una necessità, tiriamo fuori un pò le palle tutti quanti e forse potremmo imparare ad unirci anche noi al posto di sentirci spesso degli stranieri ogni volta che si apre un giornale nella pagina locale al mattino, e credere che i problemi sono altri.
venerdì 25 settembre 2009
...liberi liberi

giovedì 24 settembre 2009
teatro di vetro

In questi sessant'anni si sono viste tante cose in quell'aula, come la pistola nella fondina di Arafat, o le quattro ore di discorso di Fidel, tutti accadimenti storici ed importanti proprio per la solennità di parlare davanti al Mondo riunito, e quindi la consapevolezza dell'ufficialità della situazione. Ma guardiamo i dittatori di oggi, quelli che utilizzano quel palco come se fosse quello di un teatro, si sentono autorizzati a sparare le cazzate più grandi, permettendosi di dire che l'ONU è un'organizzazione terroristica, utilizzandola solo a fini propagandistici. Ma aldilà di questo aspetto, invece le cose importanti non mancano come il discorso di Obama che merita di entrare nella storia proprio come quelli di altri suoi predecessori, con anche quel modo di comunicare che trasmettono speranza e "change". Lui rappresenta l'espressione migliore di questo occidente, quello più responsabile, quello del futuro.
martedì 22 settembre 2009
piccole grandi storie
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A Crotone oggi ci saranno i funerali di Domenico, 10 anni, morto dopo 3 mesi di coma dopo essere stato colpito da un proiettile mentre giocava a calcetto.
Storie come queste ce ne sono state altre, ma lo sconcerto non dovrebbe essere un'abitudine, non dovrebbe essere un dato di fatto. E' la Calabria ed è l'Italia, troppo spesso distratta quando è presa a schiaffi nella sua civiltà.
Ma se morire a 10 anni dentro un campo di calcetto diventa una semplice nota di cronaca, qualcosa alla base non va.
O siamo diventati così distratti o siamo diventati così rassegnati. Questa storia meriterebbe un pò più di spazio, perchè non è un'alluvione, non è una strada che cede o anche solo una storia triste di tragedie familiari sempre più frequenti.
Questa storia meriterebbe una ribellione civile da parte dei calabresi e se loro non la fanno, il resto d'Italia invece dovrebbe.
Ma oggi, forse, morire così rientra solo nei casi che non hanno senso, di quelli irrazionali, come se non fosse colpa di nessuno. E noi, con a volte la nostra ipocrita compassione, ci rifletteremo per pochi secondi, per poi tornare ai nostri talk show. Buona giornata
lunedì 21 settembre 2009
giovedì 17 settembre 2009
Fratelli d'Italia

E' fuori da ogni dubbio che in Afghanistan, ancora dopo tanto tempo, i risultati sperati dalla Nato non sono arrivati, il territorio è ancora in mano ai talebani che hanno avuto tempo anche per riorganizzarsi in alcun aree, e poi, se ne parlava giusto qualche giorno fa, Bin Lan in teoria è ancora lì, otto anni dopo l'inizio della caccia. Non ci si può arrendere proprio perchè noi siamo i buoni, proprio perchè questa missione ha un senso, proprio perchè il lavoro di questi ragazzi ha un valore immenso, anche se l'obiettivo è difficile. Un fuoristrada con 150 kg di esplosivo su dei nostri Fratelli d'Italia, ragazzi tanto simili a noi nei sogni di una casa, nell'amore di una famiglia, ma che fanno un lavoro nobilissimo e che ora più che mai merita rispetto. Onore
mercoledì 16 settembre 2009
...e allora sei tu.

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