Questo Colonnello assomiglia sempre più al comico Cacioppo con i capelli e la sua visita a Roma apre un dibattito con non nasconde un pò d'ipocrisia da parte dei politici, sopratutto quelli che si stanno indignando mentre quando erano al Governo giustamente hanno operato per ottenere questo risultato diplomatico. Anche a me sta sulle palle, è un dittatore e nel suo paese la libertà di opinione rimane ancora un tabù, così come condanno ed anche fermamente la Cina o altri paesi liberticidi. Il nostro rapporto con il paese libico è stato in perenne conflitto dai tempi coloniali che nell'istaurazione del regime successivamente, è stato usato come valore nazionalistico. I Piani di Gheddafi erano altri, una specie di dominio africano nel mondo arabo, sogno non riuscito e che ha causato giustamente lo status di paese canaglia, quando era inplicato nel terrorismo internazionale (lockerbie, ecc...). Il rapporto con l'italia è sempre stato diverso rispetto all'intero mondo occidentale, che con il passare degl'anni è diventato d'interesse economico da ambo le parti. Nell'era dei conflitti delle identità e delle amicizie strategiche, un legame con un paese prima nemico adesso partner commerciale e importante per vari fronti come immigrazione clandestina o mondo estremista, ci può stare, la Libia ha tutto l'interesse di andare avanti con gli affari, e poi il mondo evolve e forse questo legame è anche ottimo per l'italia. Neanch'io avrei sopportato la visita nell'aula del Senato e eviterei di continuar a far finta di niente davanti alle esigenze di libertà che nel mondo servono per sperare nel futuro. Ma non diventa credibile l'indignazione degl'amici di Fidel o di chi cambia opinione in base a se si è al governo o meno... anche se forse non l'abbiamo accolto con troppi onori?...a Gheddafi..., ma vaffanc...
giovedì 11 giugno 2009
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