Si rimane a bocca aperta leggendo ed immaginando quello che è successo nella notte di Viareggio, ancora tante storie umili e normali, spazzate via in un momento, per un caso o per una scelta frettolosa fatta alla cieca. Dell'inferno della stazione, non si possono immaginare le lingue di fuoco che hanno accesso tutto, di corpi come torce, sagome rimaste come disegni sulla strada, di asfalto che bolliva....non si può immaginare il triste caso di una giovane coppia che passa in motorino, di due sorelle che sono morte ad un'anno esatto dalla madre, di cuccioli che non ci sono più, morti nella maniera più brutta, non si possono immaginare quei momenti dove ci si ritrova nell'inferno e non sai cosa sta succedendo... Quando succedono queste tragedie esiste una componente determinante di fato o di coincidenze che decidono il miracolato o lo sfortunato e poi esistono le responsabilità. Forse questa volta i responsabili si possono individuare, forse ne pagheranno le conseguenze e come purtroppo spesso succede, ora si pensa alle nuove regole per il trasporto di certi materiali, così come dopo l'abruzzo, nasce l'esigenza delle costruzioni antisismiche. Di eventi del genere ne sono successi anche di recente, ma senza danni così distruttivi, perchè sempre il solito caso non ha fatto trovare un paletto che infilzava una cisterna, ma un bullone che si spezza non si può tollerare, sopratutto ora che si prova a dare un senso a quelle vite andate in fumo. Credo che serva solo più serietà nelle cose, servono i controlli più severi e qualcuno che se ne frega di quello che fa, perchè nei mercati diventati liberi come quello del trasporto su binari di merci o altri esempi non privi di situazioni vergognose e che passano in secondo piano solo perchè mancano di spettacolarità, non si possono accettare quelli che imbrogliano, non si può accettare di giocare con la vita umana e tantomeno far decidere al destino. Buon senso e responsabilità, vedremo se si andrà fino in fondo, almeno fino al prossimo bagliore o al prossimo tremore, pronti con i nostri telefoni a sfidare il pericolo per giocare a fare i reporter, per avere un documento o un ricordo, inquadrare il fumo che è pieno di morte, di persone e di bambini e metterli in rete, non sò......ma ricordiamoci di chi lavora male, anzi, malissimo.
mercoledì 1 luglio 2009
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