ALTRI MONDI:Posto fisso.Calandra:"U'post fiss è u'post fiss"

venerdì 6 febbraio 2009

....cambio!

Se ti fermi a riflettere su cosa bisognerebbe fare per questo territorio, su cosa puntare per un eventuale sviluppo, o anche solo per la sopravvivenza di questa economia,...ti ritrovi con mille possibili soluzioni, più e meno realizzabili, ma che sempre si scontrano con un'ostacolo che già da molto tempo contrasta lo sviluppo economico, il cambio generazionale. Negl'ultimi decenni ci siamo trovati di fronte ad una evoluzione molto veloce della società, che avrebbe dovuto essere accompagnata da un'altrettanto veloce ricambio generazionale. Le generazione precedenti hanno sempre segnato in maniera decisa il futuro delle generazioni succesive, basando il cambio su degli stili di vita che possiamo definire "tradizionali", senza pretese....la masseria che rimane al figlio, o la bottega, comunque uno stato sociale permanente....ed è una prassi che ci sta tutta in un epoca dove la gente sapeva poco, la tv era a pochi canali e il mondo esterno era solo immaginazione per molti, ma in un era dell'annullamento delle distanze, di gente che sempre di più ha studiato ed ha vissuto fuori, con l'emigrazione che ci ha colpito e con il mondo a portata di click.....il cambio generazionale ha subito un trauma. Così, ci troviamo con molta parte attiva della popolazione che ha sempre vissuto per obiettivi fini al proseguimento della propria famiglia, incapaciti o impauriti, di vedere oltre, di capire che per sopravvivere bisogna cambiare tutto,.... dai valori ai modi di fare, il mondo che ci troveremo noi tra dieci anni sarà totalmente diverso da ogii che è già tanto diverso da quello di qualche anno fa. Invece oggi ci troviamo con la generazione precedente che occupa tutto il potere, politico o economico, e non ha nessuna intenzione di aprirsi se non con giovani che sono copie loro, ma sopratutto di farla funzionare questa società, con degl'obiettivi che guardino la nostra di generazione. Così ci troviamo gente anziana ai posti di comando, che amministrano con il loro modo di fare che si mangia il suo ed il nostro. Ora, il problema è che il tempo passa veloce, ma il mondo è ancora di più veloce, e se non cambiamo noi come generazione prima di tutto, nel nostro vivere questa città, incominciando a credere nei nostri progetti, prendendoci la briga di metterci ad un tavolo con loro e cercare di far capire che siamo pieni di propositi ma anche molto preoccupati, se tutto questo non cambia, il mondo andrà veloce ancora di più, ed una anno di sviluppo perso varrà due. Negl'ultimi tempi, la nostra città ha subito duri colpi per l'economia, con la chiusura di Marinagri e le vicende di Ferrara, con grossi problemi per tutti. E' tempo di riflettere per affrontare nella maniera migliore i prossimi anni, che ricordiamocelo sempre, saranno i nostri. Chiediamoci cosa vogliamo, e cerchiamo di farlo.......

5 commenti:

Anonimo ha detto...

io credo che questa difficoltà di ricambio, questo stallo delle vecchie generazioni sia dovuto anche ad una lassismo delle nuove generazioni, di noi che cresciuti nella comodità siamo poco propensi ai sacrifici, al dover lavorare sodo per ottenere qualcosa. A cercare di capire le cose prima di poterle fare, e di danno molte cose per scontato . . in questo modo gli attuali reggenti in parte non vedeno in noi (secondo me) quella carica, aggressività e responsabilità che forse animava loto alla nostra età e in secondo luogo ne approfittano giocando sul nostro lassismo e buona abitudine ad aspettare, a tener il più possibile le loro poltrone . . tanto quando le lasceranno, saranno così vecchi da veder poco o niente del futuro nero che stanno disegnando con le loro azioni irresponsabile di oggi . . e in cuor loro non avranno rimorso perchè pensano che in fondo, forse inconsciamente, ce la saremmo cercata . . .
erny

max ha detto...

Grande Ernesto, mi lasci a bocca aperta.E' una visione che condivido, anche se credo che il nostro lassismo è anche dovuto all'educazione ricevuti, noi stupidi che ci siamo venduti.... Appena faccio il mio partito, ti faccio già la tessera ernestuccio mio. Un Bacio.

Anonimo ha detto...

Max la tessera n° 4 è la mia..

Marcello

Anonimo ha detto...

Il post è tra i piu interessanti che ho letto; penso che questo argomento arrovella da mattina sera la maggiorparte di noi lettori di questo blog, che dipersè è un segnale (a mio modo di vedere) che qualche discorso non scontato lo sappiamio fare.

A proposito di non scontato, tra le tante cose che vorrei dire ne dirò una che scontata non è (forse banale): secondo me ci sono tante cose che possiamo cominciare a fare, una su tutte è mettersi nelle condizioni di non dover dire grazie a nessuno quindi sforzarci di ascoltarci con la curiosità di capire quello che vogliamo fare. Le opportunità da cogliere ci sono.

SAluti

Vincenzo G.

Anonimo ha detto...

Sull'analisi che avete fatto, e che condivido parzialmente, io aggiungerei che la questione è appositamente studiata, per far nuocere il metapontino meno possibile nei potentati consolidati. Il metapontino è meno aiutato finanziariamente dalla governance in generale rispetto alle altre aree e comunque resta economicamente il fiore all'occhiello di questa regione. checchè se ne dica.

sempre io,
Vincenzo