ALTRI MONDI:Posto fisso.Calandra:"U'post fiss è u'post fiss"

lunedì 27 luglio 2009

...Sud


Sulla scia della discussione sulla "questione meridionale" che da qualche giorno è tornata di moda, qualcuno nella maggioranza sta pensando ad un partito del Sud, dimostrano come, l'individualismo ed il solito populismo troppo spesso anima le proposte politiche. E' un idea che a me non piace, ne come occasione di rilancio del meridione, ne come tutela d'interessi contro la localista Lega Nord. La lega ha avuto un percorso diverso ed unico, che è cresciuto sulle spalle del malcontento e che, come da troppo tempo avviene, è sempre più crescente. Ma aldilà delle mille proposte indecenti o le esternazioni dei coloratissimi leader leghisti, questa formazione si trova al potere da diversi anni, ottenendo qualcosa di buono, come innegabilmente il federalismo. Far nascere un partito del sud può solo far allontanare e ufficializzare una diaspora cronica che non è assolutamente necessaria. Sono anche convinto che solo con i grossi investimenti nel Mezzogiorno, non si arriverà ai risultati di cui abbiamo bisogno, siamo quasi oramai disgustati dagli interminabili proclami di soldi investiti a Sud. Parlare di questo vorrebbe dire parlare della storia d'Italia nell'ultimo secolo, cercando di capirne le dinamiche e cercando di capire i tratti essenziali. Forse, per arrivare a qualcosa di costruttivo, bisogna concentrare l'attenzione sul presente immaginando il futuro. I problemi sappiamo che sono molti, ma quasi tutti sono riconducibili ad una matrice culturale che impedisce di vedere la realtà delle cose, così come hanno attecchito le mafie, anche la corruzione, il potere politico e i mercati distorti sono entrati nel quotidiano delle notre vite da meridionali. Il nostro non sapere gurdare oltre il nostro giardino, ha tolto l'immaginazione e lo stimolo per guardare al domani con fiducia, la nostra stanchezza e la nostra rassegnazione, ha reso il quotidiano fine a se stesso. Ma se noi lavorassimo cercando di capire come cambi il mondo, avendo la capacità di intravedere le prossime opportunità, noi potremmo concentrare le azioni in maniera più significativa. Cioè: se economicamente siamo indietro in tecnologia, specializzazioni, ricerca e sviluppo, di almeno un decennio, è inutile perseguire le strade che altrove hanno perseguito anni fa, occorre agire guardando il domani, non imitando il passato di altre realtà che ti lascerebbero comunque sempre indietro. Allora la sfida sta in questo, cioè quanto si può rendere competitivo il sud nello scenario globale, proprio perchè il globle oggi ti da la possibilità, non solo di continuare a seguire una strada obbligata ma vecchia, ma proprio di costruirne una nostra, proiettata al futuro. Quindi, gli investimenti e le grandi opere sono necessarie ma sicuramente non sono la soluzione, occorre fare le scelte strategiche, quelle che ti possono mettere alla pari se non proprio all'avanguardia. Come ogni volta preferisco ricordare, dipende solo da noi, proprio perchè se il mondo va verso una logica di responsabilità, noi non ci possiamo sottrarre alla nostra.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

la penso esattamente all'opposto nonsotante credo che come te che dipende tutto da noi.
Ho provato ad articolare la mia risposta ma sono venute fuori 2 pagine word, troppe, allora ti controbbatterò solo su un punto, quando dici: "è inutile perseguire le strade che altrove hanno perseguito anni fa".
Spagna e IRalnda (ma anche lituania olanda e altri), sono balzate (con piu o meno continuità) sopra di noi come reddito medio e pil procapite (avendo mafia e terrorismo da combattere) adattando ai propri sistemi economici politiche fiscali(Tatcheriane)vecchie di 3 decenni. Così come oggi si sta provando anche in italia ad applicare unanimemente la politica delle zone franche (per certi aspetti simile). Come vedi non servono grandi esercizi della mente, spesso per risolvere problemi atavici basta usare coscientemente quello che altrove funziona. La differenza sostanziale tra il mezzogiorno e questi altri esempi è che i nostri soldi vengono filtrati dalla politica nazionale(nordcentrica) metre gli altri erano inguaiati un po dalla testa ai piedi.
Per questo credo che l'unico interesse della politica meridionale debba essere il sud(d'altronde mi spieghi che ricadute possa avere al sud il decreto sicurezza o la leggge sul conflitto d'ineresse o la riforma della magistratura?). Le politiche nordcentrche usano i fondi europei per il sud per darseli a se stessi e poi dire che al sud non funziona niente, basta mo! Se poi il nuovo partito si muove su rapporti costruttivi come quelli pdl-lega allora sarà ottimo
ciao
Vincenzo G.

max ha detto...

Per intenderci, la strada da inventare è quella competitiva. Io non credo che un partito del sud sia necessario, perchè sono gli uomini politici che necessariamente devono cambiare, cioè se la sanità delle regioni del sud sono in gran parte commisariate, se le Asl hanno procedure vecchie per mantenere i posti, se le nostre amministrazioni non sono in grado di progettare politicamente, se le nostre amministrazioni "seguono modelli vecchi", non è mica colpa del Nord, e sicuramente non è facendo un nuovo apparato o una nuova figura nella quale confluirebbero elementi degl'attuali partiti in cerca di personalismi, che si ha la rinascita del sud. Vogliamo migliorare? bene, iniziamo dal nostro lavoro e dalla nostra vita, alla politica, non chiediamo la salvezza, ma solo le condizioni per poter fare, per poter competere e non trovarsi imbrigliati nei troppi freni che lo stato pone.