ALTRI MONDI:Posto fisso.Calandra:"U'post fiss è u'post fiss"

mercoledì 28 ottobre 2009

...ritornano, ritornano

E' chiaro che mi dovrei fare gli affari miei, ma se avessi avuto il dono di andare a votare le primarie del Pd, credo che avrei scelto Franceschini. Non ho seguito benissimo le diverse mozioni, ma il nuovo segretario a me non piace per niente, un pò con quella presunzione di avere la soluzione in tasca e di poter deridere le soluzioni degl'altri. Ma questo sarebbe un giudizio un pò troppo superficiale. E allora se penso a Bersani, mi viene in mente il Filosofo delle "liberalizzazioni" che nella pratica non erano tali e che potremmo ora definire "coopliberalizzazioni". Bersani è un politico di professione, espressione di quel potere emiliano che ormai da anni domina la scena democratica italiana, governatore dell'emilia romagna negl'anni 90, e chiaramente espressione di quel modello....oddio anche questo è un giudizio superficiale, ma forse fondamentale. Chissà se rivedremo di nuovo in forza il nostro Romanone o il nostro Vincenzino, sicuramente, se un domani dovesse diventare Presidente del Consiglio, forse i parrucchieri saranno aperti anche di domenica....eh eh, dai scherzavo, in fondo, cosa vuoi di più, la Coop sei tu.

domenica 25 ottobre 2009

...la terza camera.

Via Gradoli a Roma non mi è nuova, infatti è la stessa via dove si trovava un covo delle BR durante i drammatici giorni del sequestro Moro, e "Gradoli" è la stessa parola che venne fuori in quei giorni, in una seduta spiritica a casa di Alberto Clò a Bologna, con i Fratelli Prodi protagonisti, tanto da riferirlo agli inquirenti, che invece di cercare Via Gradoli a Roma, andarono a Gradoli, un comune in provincia di Viterbo. Altre pagine di storia, anche inquietante visto la "seduta spiritica" del futuro fondatore dell'Ulivo e la credibilità di quanto detto. A trent'anni di distanza, nello stesso palazzo, avviene qualcos'altro, un vizio, un tremenda debolezza, un ricatto fatto da chi invece dovrebbe difendere. Sembra una storia brasiliana, fatta di trans e polizia corrotta, invece siamo nel nostro paese che sempre di più assomiglia ad un grande reality. Vita privata e vita pubblica ancora a braccetto, con l'aggravante dell'utilizzo politico.
Io prendo le difese di Marrazzo perchè della sua vita privata sinceramente non me ne frega,
o meglio posso rimanere deluso da una persona che vedevo comunque di buon occhio, di chi ha fatto l'ascesa politica basata sulla sua immagine di "giusto" e "irremovibile" difensore dei diritti ai tempi di "Mi manda Raitre", invece di lui mi dovrebbe interessare il suo operato amministrativo. Ma perchè allora la vita privata ormai è l'unico mezzo con il quale si fa politica? perchè l'avversario dev'essere affrontato sul piano personale piuttosto che sul piano politico? Perchè per distruggere l'uomo politico bisogna distruggere l'uomo? E' un'aspetto che ci riguarda sempre di più, che va oltre Berlusconi e che, ormai da troppo tempo, sta modificando la dialettica politica. No, a me non piace il pettegolezzo, le montature, la presunzione di parlare di cose serie in palcoscenici non adatti, non mi piace questo ulteriore passo indietro che fa la politica. E' molto triste la storia di Marrazzo, che esce completamente distrutto nei suoi affetti più cari. E' molto triste la storia dei Carabinieri corrotti che fanno venire il dubbio che non sia un caso raro. E' triste che questa storia sia esplosa con una tempistica difficilmente casuale, degna delle migliori operazioni anti-berlusconi (magari non vedremo il trans giovedi da Santoro) e che fanno pensare che la battaglia sia ormai su questo piano. E' triste vedere questo spettacolo dove ci perdiamo tutti.
Ah, dimenticavo che oggi comunque è una giornata di democrazia....buon voto.

venerdì 23 ottobre 2009

...bello scherzo.

Ecco una spettacolare iniziativa pubblicitaria della Heineken. Veramente geniale, anche se semplice nella sua idea. Mille milanisti sono stati costretti dalle proprie mogli o dai propri capi, ad andare a vedere un concerto di musica classica mercoledi 21, la sera di Real-Milan. Bellissimo, anche perchè adesso usano i nostri cugini come cavie per test sociologici o testimonial negli spot, ma aldilà di questo rimane una bellissima azione di marketing.

martedì 20 ottobre 2009

...posto fisso

Il caro e vecchio posto fisso, rivalutato da Tremonti ieri e definito come valore non è mai andato via dalla testa di noi italiani. Ed è condivisibile il fatto che oggi rappresenta ancora l'unico pilastro sul quale costruire la propria vita. Però bisogna fare alcune considerazioni, innanzitutto che la spasmodica ricerca del posto fisso come punto d'arrivo, ha creato nel tempo anche una realtà statica, poco motivata e quindi poco produttiva, ricca di difetti e non meritocratica. Poi bisogna dire che quella che oggi viene messa sotto accusa, cioè la flessibilità, non era evitabile ed anzi la mancata realizzazione in maniera organica, ha causato tantissimi problemi alla mia generazione, come il precariato. Nello scenario globale sono cambiate molte cose, e molti aspetti però non sono stati in grado di reggerne il passo, come il mercato del lavoro. La necessità del lavoro flessibile doveva essere accompagnata da un cambiamento totale, invece la flessibilità riguarda solo i nuovi ingressi, quelli che si trovano fuori dall'Università e che scoprono di essere in tanti, di essere oggetto di un mondo che invece è rimasto chiuso con le aziende che ci hanno mangiato, creando il lavoro precario. Mentre i nuovi non sono garantiti, i vecchi lo sono troppo. Nulla è stato fatto e qualsiasi tipo di riforma, come quella sulla modifica dell'Art.18, è stata affossata. Così la riforma Biagi rimane una buona riforma, ma purtroppo non è stata seguita da altre riforme che modellassero l'intero sistema. Per questo, e con l'aggiunta di un periodo di crisi, il posto fisso rimane l'unico vero obiettivo, non so se sia giusto che sia così, anche se la realtà lo impone, perchè sono convinto che il mondo sia così diverso che c'è bisogno di qualcosa di nuovo, sicuramente proiettato al futuro che ha bisogno di scelte anche coraggiose, che si basi sulle professionalità, che sappia guardare alle reti, che sia meritocratico. Ma la so, la realtà è molto diversa.

martedì 13 ottobre 2009

...dal tabaccaio


Ormai io e il mio tabaccaio siamo amici, sarà la vicinanza da casa, ma credo che entro nel suo locale almeno due volte al giorno, un pò per le sigarette, un pò per il richiamo del gioco, ma scherzi...i tabaccai sono ormai come i barbieri di un tempo, conoscono tutti e conoscono i vizi di tutti, sono socialemente rilevanti. Io ho sempre cercato di limitarmi nei giochi, ma devo dire che ogni tanto i pericoli della dipendenza sono in agguato. Il nuovo gioco ormai spopola, "win for life" che è uno spettacolo sentirlo dire dai giocatori locali: wimfola, wifola, fino al bellissimo "will", molto meglio conosciuto come quello dell'estrazione ogni ora per 7 giorni la settimana, affascinante, ti regalano lo stipendio fisso, o la rendita fissa e chissà se la soddisfazione di vedere il bonifico ogni mese, da anche la sensazione della soddisfazione frutto del merito. E' una questione di culo, ma che viene venduta enfatizzando sogni, che per molti sono solo dei bisogni, lo sappiamo, solo che un tempo era solo la Lotteria Italia, il Lotto, poi man mano si sono aggiunti il totip e il totocalcio, ora tra snai, superenalotto, gratta e vinci, ed il nuovo arrivato ci vogliono gli specialisti e magari i consulenti sulla diversificazione del rischio. Così, sembra facile vincere e ti rendi conto di quanto pervada la tua vita, quando tornando a casa la sera, voltando l'ultima curva, spesso viene in mente l'immagine del mio amico tabaccaio fuori con una bottiglia mentre appende la scritta "vinti qui.....", ed io, che piango ai suoi piedi.....o forse, che mi fumo la sigaretta in un angolo con la freddezza di tenere la bocca chiusa, ma pensandoci bene e facendo due calcoli rapidi, puntualmente sembro Peperoga. Buona fortuna

venerdì 9 ottobre 2009

...sulla parola.


Un premio Nobel della pace assegnato sulla fiducia è un grande peso e una grande responsabilità per il Presidente americano, che sul fronte della pace ha molto, moltissimo da fare. Per il momento sono bastate le parole, che già sono alla base del successo Obama, ma dalle parole bisognerà passare ai fatti, bisognerà vedere se ci si colloca tra i grandi che hanno cambiato la storia oppure tra i Grandi incompiuti. Abbiamo detto che per il momento basta la parola, talmente potente e piena di luce nuova, da avere l'effetto della stella cometa da seguire, ma i protagonisti del mondo, delle parole non se ne fanno niente, perchè le loro, di parole, sono quelle dell'odio, della dittatura, dell'irrazionale che nasce dal male. Con questi signori ci sarà da parlare di pace, vedremo che parole serviranno e se basteranno. Intanto il Nobel sulla parola, forse non è opportuno, ma se Barack è veramente un Grande uomo, sicuramente dimostrerà di esserselo guadagnato, e questo peso se lo porterà.

sabato 3 ottobre 2009

...un sabato come quelli di una volta


Un sabato come quelli di una volta, spinto dai buoni principi e da quelle idee che se anche la storia ha dimostrato essere cosa diversa, oggi rivivono quell'emozione di gridare alla mancanza di libertà, ai bavagli, al sentirsi i giusti in questo mondo cattivo.
Ma se in Italia può parlare Santoro, può disegnare un criminale come Vauro,
se si può fare i soldi uno come Travaglio (che senza Berlusconi non esisterebbe),
se giustamente esistono trasmissioni come "Che tempo che fa", "Ballarò", "L'Infedele", "Report", "Parla con me", ecc.. ecc... manca la libertà di stampa?...se un parlamentare si può permettere di accusare alla Cameradi mafia i suoi colleghi in base ad una teoria,
se i brigatisti fanno convegni, manca la libertà?.
In 15 anni si è sentito sempre dire che Berlusconi al Governo controlla 5 tv su 6,
allora non le avrà sapute usare se tutte le elezioni perse sono
avvenute con Forza Italia al Governo?.
In tutto questo non è che manchi un problema, per carità,
ma è un problema più radicato che esiste ancor prima del '94
e che riguarda un pò tutti i paesi, un problema fisiologico delle società
quelle del potere contro la libertà di pensiero e di stampa,ma che pone dei problemi diversi.
Sono convinto che l'informazione in Italia non sia limpida, ma questo è sentito anche e sopratutto a livello locale,come parlare di un problema o meno,
trovare chi ti pubblica dipende da dove sei schierato o dalla tue conoscenze,
un pò come tutti i settori, ed è un problema trasversale.
Ma a livello nazionale, credo che gli spazi non mancano e allora l'altro aspetto
è di che cosa si parla, se i protagonisti vogliono parlare di puttane, teoremi,
festini e non di economia, riforme, ambiente, allora la riflessione dev'essere un'altra.
Utilizzare la parola "libertà" in questa maniera opportunistica come quella di oggi alla manifestzione, per coprire ancora una volta un terreno di confronto che manca e che rappresenta il vero problema politico, è un falso.
Ma visto che tale parola è usata in maniera cosi larga,
io mi chiedo che "libertà" c'è in una categoria (quella dei giornalisti)
dove esiste un solo sindacato? quindi presumo che se qualcuno
non condivide la linea sindacale, non è tutelato o comunque ascoltato?....
ma oggi è un sabato come quelli di una volta, dove gli arstiti, gli intellettuali, i comici, i cantanti, gli scrittori, e compagni si svegliano presto,per riprendere le proprie sciarpe e i propri borselli e andranno a raccontare le loro favole in piazza, sapendo di non essere loro stessi un esempio di libertà. Buona giornata.

giovedì 1 ottobre 2009

1000 cervelli legati

Poi parlano male di questa coraggiosa Regione, senza guardare quello che fa, come il tirocinio formativo per 1000 laureati e diplomati presso le pubbliche amministrazioni lucane. Siamo nel 2009 e la nostra Regione ancora utilizza questi strumenti che nel corso degl'anni si sono rivelati inutili, che sono uno spreco di soldi che potrebbero essere utilizzati in maniera più fruttuosa, che è palesemente un contentino e che a ridosso delle elezioni regionali, assumono anche la triste funzione clientelare. 1000 tirocinanti per 12 mesi nelle efficentissime amministrazioni lucane (con gli standard qualitativi tra i più bassi), sono 1000 persone che non possono avere un aspettativa dopo il periodo del tirocinio, oppure si vuol far credere che verranno assorbite dalle p.a. e quindi trasformare queste 1000 persone in nuovi precari. La giustificazione politica che sta alla base di questa scelta è il tentativo di arginare la "fuga di cervelli", preferendo il "parcheggio dei cervelli" e nella maggior parte dei casi l"atrofizzazione dei cervelli". Forse sarebbe meglio comunque andare via piuttosto che diventare un'anno più vecchi senza nulla da poter spendere nel curriculum. E' desolante l'entusiasmo che accoglie questi progetti, che saranno l'ennesimo misero ricatto ignorante, che peggiora la tua situazione ma ti obbliga in cabina elettorale, continuando ad alimentare un sistema che ha un interesse a mantenere lo status quo che contrasta in maniera sempre più energica, lo sviluppo e i veri interessi della gente. Passa il tempo e continuando a guardare i volti di queste strade, a volte sembra di essere in un altra dimensione che alla fine è solo arretratezza, ne cerchi le ambizioni, cerchi le idee, cerchi l'unità di un popolo, cerchi l'orgoglio...Ma siamo solo dei poveracci. Buona giornata