ALTRI MONDI:Posto fisso.Calandra:"U'post fiss è u'post fiss"

lunedì 14 dicembre 2009

...a volte i sogni si realizzano.

Prima o poi doveva succedere che qualcuno, pazzo o cattivo che sia, dovesse armare il braccio e scagliare il suo odio contro colui che odiano tutti, causa del male di questo paese. Prima o poi qualcuno doveva compiere questo gesto, doveva cedere a quel pensiero costante che i mali quotidiani costringono a trattenere; rabbia, repressione e odio in una mente o in dieci menti, singole o organizzate. Menti fragili o ossessive, che giorno dopo giorno lottano e soffrono, e se la società li soffoca, al tempo stesso li sfoga, trovando un nemico comune, che ti fa sentire accettato dagl'altri. I fatti di Piazza Duomo sono di una gravità che non è possibile trascurare, che non è possibile nascondere dietro ad una risata o dietro un "gli sta bene", ma il popolo è questo, abituato a non capire le responsabilità di un gesto o di una parola, come iscriversi ad un gruppo di Facebook che inneggia ad una malato mentale, lo si fa con leggerezza un pò per sfogare quell'odio che si prova verso Berlusconi, ed un pò per sfogare quella rabbia generale frutto delle insoddisfazioni che questa vita ci da. Alla base di questo ci sono le enormi responsabilità di chi, non capendo il ruolo che ha, non si rende conto che il peso delle sue parole legittimano l'azione di chi psicologicamente può essere più debole, così se Di Pietro parla di una Piazza che può diventare violenta e che, da ignorante qual'è, commenta un'atto di violenza contro il capo del governo con una dichiarazione da stato dittatoriale, è un fatto di una gravità pesantissima. Non so dove si trovasse il Signor Tonino negl'anni dove la violenza politica era un male in Italia, non so se si rende conto di come i "cattivi Maestri" dell'epoca, rappresentarono la legittimazione indiretta ad una guerra armata (la stessa responsabilità che per me ha avuto Cofferati nel clima che c'era in Italia nei giorni dell'omicidio Biagi). Io credo che a questo punto, questo idiota molisano, rappresenti un pericolo per tutti e sicuramente sta dimostrando le sue pessime e imbarazzanti capacità politiche e se poi penso che quest'uomo ha creato Tangentopoli e ha "demolito" la prima repubblica (guarda un pò il suo amico di partito De Magistris ha fatto una carriera molto simile a spesa di cittadini che hanno perso il posto di lavoro) allora credo che una seria riflessione su la storia d'Italia degl'ultimi 17 anni, andrebbe fatta. A volte basta anche guardarsi intorno in una libreria per capire le stranezze del nostro paese, basterebbe leggere solo alcuni titoli per capire che l'antiberlusconismo ha dato un sacco di lavoro ad intellettuali altrimenti smarriti o giornalisti che non avrebbero fatto carriera come Travaglio, o anche pessimi comici che nel nome della resistenza, sono diventati simboli della peggiore italia, quella della irresponsabilità collettiva che del '68 ha preso solo i diritti dimenticando i doveri, come la Guzzanti 0 come Luttazzi, o anche tantissimi gruppi musicali o registi illuminati che senza Berlusconi non sarebbero stati capiti.
Il problema è grande, almeno quanto la tristezza nel vedere quelle immagini, che aldilà del Cavaliere, sono una vergogna per qualsiasi società che voglia definirsi civile, perchè un volto pieno di sangue non può generare una risata o un desiderio esaudito, e spero che non generi un nuovo mito, perchè ci manca solo uno come Tartaglia in tv per convincerci definitivamente che siamo una società da buttare. Ma va tutto bene, continuiamo a farci una risata e sentirci accettati perchè odiamo Silvio tanto da vantarcene nei social network, tanto, in fondo, non ce ne frega niente..........vero? Buona giornata.

giovedì 3 dicembre 2009

Concorso: che cazz me ne futt ?

E' quasi un mese che non scrivo un post, e diciamo che questo è dovuto ad una serie di fattori, primo tra tutti è la mancanza di tempo per il lavoro e quel poco libero lo spendo per la maglia viola. Cmq, aldilà di quello che è successo in questo mese, spesso mi sono ritrovato a chiedermi cosa potessi fare con questo blog, fino a quando ho deciso di provare a dare un mio piccolo e modesto contributo allo sviluppo civico di Policoro, attraverso un collezione di foto amatoriali su come i nostri cari concittadini parcheggiano, ed ecco che può essere utile notare queste opere di genio che si vedono a tutti gli angoli della nostra città, che magari potranno accerscere la consapevolezza di cosa intendiamo per strada pubblica. Sarebbe bello essere un pò più attenti a notare queste cose, provando almeno un pò di ritegno. La prima foto è stata realizzata da me ed è stata fatta in un'incrocio privilegiato, dove ogni giorno, ad ogni ora, si possono ammirare delle vere e proprie coreografie. Ma se qualcuno volesse mandarmi qualcosa, lo faccia pure, ricordandosi però di cncellare tutte le targhe o i volti che si vedono.....



Avete presente l'incrocio di Via Agrigento dove c'è il tabacchino e il forno? bene, a quello stop, questa Punto ha parcheggiato, chiuso la macchina.... e che cazz me ne futt!!!

lunedì 9 novembre 2009

....il muro


Chissà se nelle scuole raccontano quello che successe 20 anni fa, chissà come lo raccontano, chissà se la consapevolezza di quel giorno che segnò il cambio di un'era, diventerà un pò più diffusa. Quando a Berlino c'era il muro, il mondo era molto diverso, la parola libertà aveva un significato che molti europei ancora non conoscevano. Nato in una notte per evitare che i berlinesi continuassero a fuggire verso la Berlino libera, verso il mondo libero, per quasi 30 anni, il Muro rappresentò la vergogna simbolo dei regimi comunisti. Come era diverso il mondo e come, anche la nostra generazione, non ha mai capito perfettamente il significato. La fine della guerra fredda, il crollo di un modello (quello comunista) sgretolato su se stesso ed un Muro crollato sotto la forza del popolo. La storia dice che nella primavera dell'89, sotto la perestrojca di Gorbaciov e sotto una sempre più pressione popolare, i primi regimi del bocco sovietico come l'ungheria e la Bulgaria, aprirono le frontiere cambiando di fatto l'era della Guerra fredda, non era difficile immaginare quello che successe poi il 9 novembre a Berlino, ma di quella sera, la cosa più bella forse è stata l'inaspettatezza, quando da una conferenza stampa di un funzionario tedesco, venne fuori una direttiva che invece doveva arrivare per gradi. Un errore che ha visto immediatamente in strada Berlino, pronta a riabbracciare i parenti, pronti ad abbettere quel muro fatto di vergogna. Ecco, il messaggio che dovrebbe passare, è negli occhi di quella gente che solo vent'anni fa, conobbe la parola libertà, è nei volti e nelle lacrime di quei fratelli europei che oggi rivediamo nelle foto di quella notte non molto lontana. Ed è emozionante provare a capire le sensazioni di quella gente, guardandone le immagini oggi, con le piche sul muro, con una bottiglia in mano, con le lacrime agl'occhi o un bambino in braccio..... è una notte di vent'anni che forse avrebbe dovuto aiutare ad unificare meglio anche l'Europa, ma come dicevo all'inizio, noi europei e noi generazione libera, non ne abbiamo capito appieno il significato e quindi non ne abbiamo sfruttato l'onda anche emotiva e la voglia di stare insieme. Ma questo oggi non conta, oggi basta rivedere quelle immagini e provare a viverlo, forse lo capiremmo meglio...forse anche solo sentendo un fischiettio in una canzone......



mercoledì 4 novembre 2009

che croce!

Ci risiamo, l'ennesima occasione dove l'Europa appare lontana, sia geograficamente che come soluzione di veri problemi.
Del crocifisso possiamo parlare per ore, per il suo valore di pace, per il suo valore nella storia del nostro paese e per il valore che esso esprime in se.
Ma non si può venire a dire che il Crocifisso offende chi crede in altre religioni, perchè altrimenti dovremmo toglierli da ovunque, facciate, chiese e dai miei manifesti.
Non mi piace che a distanza di anni passi l'idea del "cadaverino nudo appeso al muro" definito da Smith, leader dei Mussulmani d'Italia, perchè se è così, allora dovrebbero offendere pure le bambine con il burqa in classe.
Con questa finta mossa di libertà, non si ha il rispetto della nostra storia e del nostro costume, che forse ci potrebbe anche stare in un Europa laica, ma che deve al tempo stesso riconoscere una sua origine, o meglio, ne accetto le regole se è chiaro il suo fine ed il suo credo, cioè se sappiamo cosa siamo, Quale Europa stiamo costruendo? chi è chi la sta costruendo?. Invece, continuiamo ad assistere al nostro annientamento, convinti che stiamo creando un mondo giusto e libero, ma che invece sembra sempre più vuoto, con il dio "individuale" della propia persona come unica fede, oltre, intorno...non conta. Vediamoli quali sono questi valori europei, oppure possiamo limitarci ad osservare il comportamento della nostra società? Non conta cosa dici, conta cosa scrivi o come ti comporti su Facebook. Non conta cosa hai fatto o chi sei, l'importante è apparire, come Mesina sull'Isola, o come chi, perchè indagato, diventa celebrità...come il Sig.Corona.... forse sono andato fuori traccia, ma io questa Europa non la vedo e di questi Europei continuo a non vederne l'anima.

mercoledì 28 ottobre 2009

...ritornano, ritornano

E' chiaro che mi dovrei fare gli affari miei, ma se avessi avuto il dono di andare a votare le primarie del Pd, credo che avrei scelto Franceschini. Non ho seguito benissimo le diverse mozioni, ma il nuovo segretario a me non piace per niente, un pò con quella presunzione di avere la soluzione in tasca e di poter deridere le soluzioni degl'altri. Ma questo sarebbe un giudizio un pò troppo superficiale. E allora se penso a Bersani, mi viene in mente il Filosofo delle "liberalizzazioni" che nella pratica non erano tali e che potremmo ora definire "coopliberalizzazioni". Bersani è un politico di professione, espressione di quel potere emiliano che ormai da anni domina la scena democratica italiana, governatore dell'emilia romagna negl'anni 90, e chiaramente espressione di quel modello....oddio anche questo è un giudizio superficiale, ma forse fondamentale. Chissà se rivedremo di nuovo in forza il nostro Romanone o il nostro Vincenzino, sicuramente, se un domani dovesse diventare Presidente del Consiglio, forse i parrucchieri saranno aperti anche di domenica....eh eh, dai scherzavo, in fondo, cosa vuoi di più, la Coop sei tu.

domenica 25 ottobre 2009

...la terza camera.

Via Gradoli a Roma non mi è nuova, infatti è la stessa via dove si trovava un covo delle BR durante i drammatici giorni del sequestro Moro, e "Gradoli" è la stessa parola che venne fuori in quei giorni, in una seduta spiritica a casa di Alberto Clò a Bologna, con i Fratelli Prodi protagonisti, tanto da riferirlo agli inquirenti, che invece di cercare Via Gradoli a Roma, andarono a Gradoli, un comune in provincia di Viterbo. Altre pagine di storia, anche inquietante visto la "seduta spiritica" del futuro fondatore dell'Ulivo e la credibilità di quanto detto. A trent'anni di distanza, nello stesso palazzo, avviene qualcos'altro, un vizio, un tremenda debolezza, un ricatto fatto da chi invece dovrebbe difendere. Sembra una storia brasiliana, fatta di trans e polizia corrotta, invece siamo nel nostro paese che sempre di più assomiglia ad un grande reality. Vita privata e vita pubblica ancora a braccetto, con l'aggravante dell'utilizzo politico.
Io prendo le difese di Marrazzo perchè della sua vita privata sinceramente non me ne frega,
o meglio posso rimanere deluso da una persona che vedevo comunque di buon occhio, di chi ha fatto l'ascesa politica basata sulla sua immagine di "giusto" e "irremovibile" difensore dei diritti ai tempi di "Mi manda Raitre", invece di lui mi dovrebbe interessare il suo operato amministrativo. Ma perchè allora la vita privata ormai è l'unico mezzo con il quale si fa politica? perchè l'avversario dev'essere affrontato sul piano personale piuttosto che sul piano politico? Perchè per distruggere l'uomo politico bisogna distruggere l'uomo? E' un'aspetto che ci riguarda sempre di più, che va oltre Berlusconi e che, ormai da troppo tempo, sta modificando la dialettica politica. No, a me non piace il pettegolezzo, le montature, la presunzione di parlare di cose serie in palcoscenici non adatti, non mi piace questo ulteriore passo indietro che fa la politica. E' molto triste la storia di Marrazzo, che esce completamente distrutto nei suoi affetti più cari. E' molto triste la storia dei Carabinieri corrotti che fanno venire il dubbio che non sia un caso raro. E' triste che questa storia sia esplosa con una tempistica difficilmente casuale, degna delle migliori operazioni anti-berlusconi (magari non vedremo il trans giovedi da Santoro) e che fanno pensare che la battaglia sia ormai su questo piano. E' triste vedere questo spettacolo dove ci perdiamo tutti.
Ah, dimenticavo che oggi comunque è una giornata di democrazia....buon voto.

venerdì 23 ottobre 2009

...bello scherzo.

Ecco una spettacolare iniziativa pubblicitaria della Heineken. Veramente geniale, anche se semplice nella sua idea. Mille milanisti sono stati costretti dalle proprie mogli o dai propri capi, ad andare a vedere un concerto di musica classica mercoledi 21, la sera di Real-Milan. Bellissimo, anche perchè adesso usano i nostri cugini come cavie per test sociologici o testimonial negli spot, ma aldilà di questo rimane una bellissima azione di marketing.

martedì 20 ottobre 2009

...posto fisso

Il caro e vecchio posto fisso, rivalutato da Tremonti ieri e definito come valore non è mai andato via dalla testa di noi italiani. Ed è condivisibile il fatto che oggi rappresenta ancora l'unico pilastro sul quale costruire la propria vita. Però bisogna fare alcune considerazioni, innanzitutto che la spasmodica ricerca del posto fisso come punto d'arrivo, ha creato nel tempo anche una realtà statica, poco motivata e quindi poco produttiva, ricca di difetti e non meritocratica. Poi bisogna dire che quella che oggi viene messa sotto accusa, cioè la flessibilità, non era evitabile ed anzi la mancata realizzazione in maniera organica, ha causato tantissimi problemi alla mia generazione, come il precariato. Nello scenario globale sono cambiate molte cose, e molti aspetti però non sono stati in grado di reggerne il passo, come il mercato del lavoro. La necessità del lavoro flessibile doveva essere accompagnata da un cambiamento totale, invece la flessibilità riguarda solo i nuovi ingressi, quelli che si trovano fuori dall'Università e che scoprono di essere in tanti, di essere oggetto di un mondo che invece è rimasto chiuso con le aziende che ci hanno mangiato, creando il lavoro precario. Mentre i nuovi non sono garantiti, i vecchi lo sono troppo. Nulla è stato fatto e qualsiasi tipo di riforma, come quella sulla modifica dell'Art.18, è stata affossata. Così la riforma Biagi rimane una buona riforma, ma purtroppo non è stata seguita da altre riforme che modellassero l'intero sistema. Per questo, e con l'aggiunta di un periodo di crisi, il posto fisso rimane l'unico vero obiettivo, non so se sia giusto che sia così, anche se la realtà lo impone, perchè sono convinto che il mondo sia così diverso che c'è bisogno di qualcosa di nuovo, sicuramente proiettato al futuro che ha bisogno di scelte anche coraggiose, che si basi sulle professionalità, che sappia guardare alle reti, che sia meritocratico. Ma la so, la realtà è molto diversa.

martedì 13 ottobre 2009

...dal tabaccaio


Ormai io e il mio tabaccaio siamo amici, sarà la vicinanza da casa, ma credo che entro nel suo locale almeno due volte al giorno, un pò per le sigarette, un pò per il richiamo del gioco, ma scherzi...i tabaccai sono ormai come i barbieri di un tempo, conoscono tutti e conoscono i vizi di tutti, sono socialemente rilevanti. Io ho sempre cercato di limitarmi nei giochi, ma devo dire che ogni tanto i pericoli della dipendenza sono in agguato. Il nuovo gioco ormai spopola, "win for life" che è uno spettacolo sentirlo dire dai giocatori locali: wimfola, wifola, fino al bellissimo "will", molto meglio conosciuto come quello dell'estrazione ogni ora per 7 giorni la settimana, affascinante, ti regalano lo stipendio fisso, o la rendita fissa e chissà se la soddisfazione di vedere il bonifico ogni mese, da anche la sensazione della soddisfazione frutto del merito. E' una questione di culo, ma che viene venduta enfatizzando sogni, che per molti sono solo dei bisogni, lo sappiamo, solo che un tempo era solo la Lotteria Italia, il Lotto, poi man mano si sono aggiunti il totip e il totocalcio, ora tra snai, superenalotto, gratta e vinci, ed il nuovo arrivato ci vogliono gli specialisti e magari i consulenti sulla diversificazione del rischio. Così, sembra facile vincere e ti rendi conto di quanto pervada la tua vita, quando tornando a casa la sera, voltando l'ultima curva, spesso viene in mente l'immagine del mio amico tabaccaio fuori con una bottiglia mentre appende la scritta "vinti qui.....", ed io, che piango ai suoi piedi.....o forse, che mi fumo la sigaretta in un angolo con la freddezza di tenere la bocca chiusa, ma pensandoci bene e facendo due calcoli rapidi, puntualmente sembro Peperoga. Buona fortuna

venerdì 9 ottobre 2009

...sulla parola.


Un premio Nobel della pace assegnato sulla fiducia è un grande peso e una grande responsabilità per il Presidente americano, che sul fronte della pace ha molto, moltissimo da fare. Per il momento sono bastate le parole, che già sono alla base del successo Obama, ma dalle parole bisognerà passare ai fatti, bisognerà vedere se ci si colloca tra i grandi che hanno cambiato la storia oppure tra i Grandi incompiuti. Abbiamo detto che per il momento basta la parola, talmente potente e piena di luce nuova, da avere l'effetto della stella cometa da seguire, ma i protagonisti del mondo, delle parole non se ne fanno niente, perchè le loro, di parole, sono quelle dell'odio, della dittatura, dell'irrazionale che nasce dal male. Con questi signori ci sarà da parlare di pace, vedremo che parole serviranno e se basteranno. Intanto il Nobel sulla parola, forse non è opportuno, ma se Barack è veramente un Grande uomo, sicuramente dimostrerà di esserselo guadagnato, e questo peso se lo porterà.

sabato 3 ottobre 2009

...un sabato come quelli di una volta


Un sabato come quelli di una volta, spinto dai buoni principi e da quelle idee che se anche la storia ha dimostrato essere cosa diversa, oggi rivivono quell'emozione di gridare alla mancanza di libertà, ai bavagli, al sentirsi i giusti in questo mondo cattivo.
Ma se in Italia può parlare Santoro, può disegnare un criminale come Vauro,
se si può fare i soldi uno come Travaglio (che senza Berlusconi non esisterebbe),
se giustamente esistono trasmissioni come "Che tempo che fa", "Ballarò", "L'Infedele", "Report", "Parla con me", ecc.. ecc... manca la libertà di stampa?...se un parlamentare si può permettere di accusare alla Cameradi mafia i suoi colleghi in base ad una teoria,
se i brigatisti fanno convegni, manca la libertà?.
In 15 anni si è sentito sempre dire che Berlusconi al Governo controlla 5 tv su 6,
allora non le avrà sapute usare se tutte le elezioni perse sono
avvenute con Forza Italia al Governo?.
In tutto questo non è che manchi un problema, per carità,
ma è un problema più radicato che esiste ancor prima del '94
e che riguarda un pò tutti i paesi, un problema fisiologico delle società
quelle del potere contro la libertà di pensiero e di stampa,ma che pone dei problemi diversi.
Sono convinto che l'informazione in Italia non sia limpida, ma questo è sentito anche e sopratutto a livello locale,come parlare di un problema o meno,
trovare chi ti pubblica dipende da dove sei schierato o dalla tue conoscenze,
un pò come tutti i settori, ed è un problema trasversale.
Ma a livello nazionale, credo che gli spazi non mancano e allora l'altro aspetto
è di che cosa si parla, se i protagonisti vogliono parlare di puttane, teoremi,
festini e non di economia, riforme, ambiente, allora la riflessione dev'essere un'altra.
Utilizzare la parola "libertà" in questa maniera opportunistica come quella di oggi alla manifestzione, per coprire ancora una volta un terreno di confronto che manca e che rappresenta il vero problema politico, è un falso.
Ma visto che tale parola è usata in maniera cosi larga,
io mi chiedo che "libertà" c'è in una categoria (quella dei giornalisti)
dove esiste un solo sindacato? quindi presumo che se qualcuno
non condivide la linea sindacale, non è tutelato o comunque ascoltato?....
ma oggi è un sabato come quelli di una volta, dove gli arstiti, gli intellettuali, i comici, i cantanti, gli scrittori, e compagni si svegliano presto,per riprendere le proprie sciarpe e i propri borselli e andranno a raccontare le loro favole in piazza, sapendo di non essere loro stessi un esempio di libertà. Buona giornata.

giovedì 1 ottobre 2009

1000 cervelli legati

Poi parlano male di questa coraggiosa Regione, senza guardare quello che fa, come il tirocinio formativo per 1000 laureati e diplomati presso le pubbliche amministrazioni lucane. Siamo nel 2009 e la nostra Regione ancora utilizza questi strumenti che nel corso degl'anni si sono rivelati inutili, che sono uno spreco di soldi che potrebbero essere utilizzati in maniera più fruttuosa, che è palesemente un contentino e che a ridosso delle elezioni regionali, assumono anche la triste funzione clientelare. 1000 tirocinanti per 12 mesi nelle efficentissime amministrazioni lucane (con gli standard qualitativi tra i più bassi), sono 1000 persone che non possono avere un aspettativa dopo il periodo del tirocinio, oppure si vuol far credere che verranno assorbite dalle p.a. e quindi trasformare queste 1000 persone in nuovi precari. La giustificazione politica che sta alla base di questa scelta è il tentativo di arginare la "fuga di cervelli", preferendo il "parcheggio dei cervelli" e nella maggior parte dei casi l"atrofizzazione dei cervelli". Forse sarebbe meglio comunque andare via piuttosto che diventare un'anno più vecchi senza nulla da poter spendere nel curriculum. E' desolante l'entusiasmo che accoglie questi progetti, che saranno l'ennesimo misero ricatto ignorante, che peggiora la tua situazione ma ti obbliga in cabina elettorale, continuando ad alimentare un sistema che ha un interesse a mantenere lo status quo che contrasta in maniera sempre più energica, lo sviluppo e i veri interessi della gente. Passa il tempo e continuando a guardare i volti di queste strade, a volte sembra di essere in un altra dimensione che alla fine è solo arretratezza, ne cerchi le ambizioni, cerchi le idee, cerchi l'unità di un popolo, cerchi l'orgoglio...Ma siamo solo dei poveracci. Buona giornata

lunedì 28 settembre 2009

.....scrivete, scrivete

Ma ci pensate quante volte ci troviamo a parlare di quante cose non vanno, di quanti problemi esistono nella nostra regione e nel nostro territorio?
Io credo che chiunque almeno una volta al giorno si scontri con alcune difficoltà che oramai noi diamo per fisiologiche come trovare le giuste informazioni, o la totale mancanza per il rispetto del lavoro altrui o la quasi totale mancanza di ambizione della forza lavoro. Ho già detto altre volte che noi non siamo una grande popolo per numerosi aspetti, primo fra tutti il fatto che non siamo buoni, non siamo altruisti, non sappiamo lavorare o costruire insieme niente, dal torneo di calcio ai progetti più importanti. Ma quello che ogni tanto penso...ma è possibile che non si riesca a trovare una voce comune di indecenza, una comune presa di coscienza delle problematiche, ecco, credo che forse uno strumento lo potrebbero dare le tante capacità che hanno la possibilità di porre un problema, di concentrare l'attenzione, di fare inchieste....ce ne sarebbero da fare, dall'acqua, all'amianto, ai tumori, all'inquinamento, ai corsi di formazione, ai fallimenti, agli abusi..... che sia un'invito per una necessità, tiriamo fuori un pò le palle tutti quanti e forse potremmo imparare ad unirci anche noi al posto di sentirci spesso degli stranieri ogni volta che si apre un giornale nella pagina locale al mattino, e credere che i problemi sono altri.

venerdì 25 settembre 2009

...liberi liberi

Abbiamo capito che ormai in Italia, qualsiasi cosa che rigurdi la tv riguarda la sacrosanta "libertà d'informazione", così continuiamo a sentire la Tv che parla della Tv e il mondo fuori brucia. La solita storia da anni, i soliti proclami dei martiri in tv, se poi si riflettesse bene ci si accorgerebbe anche di essere patetici. E' vero, l'influenza politica sulla stampa c'è, c'è sempre stata e c'è ovunque, ma parlare di mancanza di libertà è una cosa diversa. Sono discorsi che si sentono da sempre, quello che mi chiedo è come mai qualche domenica fa Obama è stato in 5 tramissioni per difendere la sua riforma sanitaria e il gradimento gli ha dato ragione mentre nessuno negli States grida all'omicidio della libertà ? Tra l'altro Obama non concede interviste alla Fox, anche qui scelta giustificata. C'è qualcuno che non si confronta con l'utilizzo dei mezzi e che sfruttando l'argomento libertà, cerca di sfruttare la sua comunicazione fatta di continue finte minacce, continuando a denunciare un porco mentre gli altri sono agnellini. La mancanza di libertà di stampa si respira in ogni paese occidentale, come da sempre, solo che oggi, grazie proprio alla libertà e alla circolazione delle informazioni, possiamo discuterne. Ma gridare alla dittaura non è una dialettica. Infine, siccome siamo noi il Paese dello scandalo, per i ben pensanti risulterà sicuramente altrettanto scandaloso il fatto che le nomine del direttore del Tg3 e di Rai3, aspettano le primarie del Pd, chiaramente in base ai risultati troveranno i loro assetti. Ma guarda che scoperta....

giovedì 24 settembre 2009

teatro di vetro

Lo sfondo è sempre quello, il marmo verde, ormai icona della storia internazionale. Davanti a quello sfondo hanno parlato tutti i protagonisti degl'ultimi sessant'anni, Fidel Castro, Kennedy, il Che, i Papi, insomma davanti all'Assemblea Generale si è fatta la storia. Sono anni difficili per l'Organizzazione questi, costretta a rincorrere quella credibilità perduta, visto che troppe volte non è stata rispettata, visto che esistono sempre più persone che si chiedono l'utilità dell'ONU, perchè non da nemmeno quel senso di sicurezza che dovrebbe dare.
In questi sessant'anni si sono viste tante cose in quell'aula, come la pistola nella fondina di Arafat, o le quattro ore di discorso di Fidel, tutti accadimenti storici ed importanti proprio per la solennità di parlare davanti al Mondo riunito, e quindi la consapevolezza dell'ufficialità della situazione. Ma guardiamo i dittatori di oggi, quelli che utilizzano quel palco come se fosse quello di un teatro, si sentono autorizzati a sparare le cazzate più grandi, permettendosi di dire che l'ONU è un'organizzazione terroristica, utilizzandola solo a fini propagandistici. Ma aldilà di questo aspetto, invece le cose importanti non mancano come il discorso di Obama che merita di entrare nella storia proprio come quelli di altri suoi predecessori, con anche quel modo di comunicare che trasmettono speranza e "change". Lui rappresenta l'espressione migliore di questo occidente, quello più responsabile, quello del futuro.

martedì 22 settembre 2009

piccole grandi storie

E mentre l'Italia si è ritrovata nuovamente stretta nel dolore nazionale, la vita di questo paese va avanti nei suoi dibattiti, nei suoi pettegolezzi tralasciando a volte delle storie che invece dovrebbere far ritrovrare nuovamente il popolo unito e fermo a riflettere.
A Crotone oggi ci saranno i funerali di Domenico, 10 anni, morto dopo 3 mesi di coma dopo essere stato colpito da un proiettile mentre giocava a calcetto.
Storie come queste ce ne sono state altre, ma lo sconcerto non dovrebbe essere un'abitudine, non dovrebbe essere un dato di fatto. E' la Calabria ed è l'Italia, troppo spesso distratta quando è presa a schiaffi nella sua civiltà.
Ma se morire a 10 anni dentro un campo di calcetto diventa una semplice nota di cronaca, qualcosa alla base non va.
O siamo diventati così distratti o siamo diventati così rassegnati. Questa storia meriterebbe un pò più di spazio, perchè non è un'alluvione, non è una strada che cede o anche solo una storia triste di tragedie familiari sempre più frequenti.
Questa storia meriterebbe una ribellione civile da parte dei calabresi e se loro non la fanno, il resto d'Italia invece dovrebbe.
Ma oggi, forse, morire così rientra solo nei casi che non hanno senso, di quelli irrazionali, come se non fosse colpa di nessuno. E noi, con a volte la nostra ipocrita compassione, ci rifletteremo per pochi secondi, per poi tornare ai nostri talk show. Buona giornata

lunedì 21 settembre 2009


giovedì 17 settembre 2009

Fratelli d'Italia

Giornate che conosciamo già, commozione già provata, ancora una volta davanti all'infamia, perchè di quella si tratta, perchè non bisogna mai dimenticarsi che i cattivi sono loro, non chi aiuta la popolazione locale a rialzarsi, i cattivi sono quelli che non guardano a niente, i cattivi sono quelli che decidono di uccidersi per uccidere il più possibile.
E' fuori da ogni dubbio che in Afghanistan, ancora dopo tanto tempo, i risultati sperati dalla Nato non sono arrivati, il territorio è ancora in mano ai talebani che hanno avuto tempo anche per riorganizzarsi in alcun aree, e poi, se ne parlava giusto qualche giorno fa, Bin Lan in teoria è ancora lì, otto anni dopo l'inizio della caccia. Non ci si può arrendere proprio perchè noi siamo i buoni, proprio perchè questa missione ha un senso, proprio perchè il lavoro di questi ragazzi ha un valore immenso, anche se l'obiettivo è difficile. Un fuoristrada con 150 kg di esplosivo su dei nostri Fratelli d'Italia, ragazzi tanto simili a noi nei sogni di una casa, nell'amore di una famiglia, ma che fanno un lavoro nobilissimo e che ora più che mai merita rispetto. Onore

mercoledì 16 settembre 2009

...e allora sei tu.

Qualche post fa, dissi che oggi l'informazione è più ampia e più presente nelle nostre vite, ma dopo l'ultima polemica riguardante "porta a porta" di ieri, c'è da fare anche un altro discorso e cioè che comunque la tv pubblica rappresenta ancora il mezzo di comunicazione più diffuso e spesso l'unico per la gran parte della popolazione che non può avere accesso alle nuove tecnologie o comunque ai nuovi mezzi. Per questo la puntata di ieri in prima serata, cogliendo l'occasione della consegna delle case in Abruzzo, ma con Berlusconi che parla a tutto campo, attacca e per di più si è fatto anche slittare Ballarò e Matrix, suscita fastidio e fa compiere l'ennesimo passo indietro a questa fase politica. Il risultati dell'audience non premiamo questa scelta e dimostrano quanto la gente continui a stare lontano da questo scarabocchio di politica, preferendo Gabriel Garko al fascino del Premier. Questo spettacolo stufa e non riesce a trasmettere una motivazione valida per prendere posizione, per fare una scelta, per sentirsi identificato. Continuare a dare adito alle polemiche dell'opposizione, sta veramente scocciando e non possono far altro che amplificare le loro (anche se tristi) polemiche sulla libertà di stampa, anche perchè il problema non è la libertà, ma la scelta della discussione, quindi se Berlusconi sceglie di prendersi una prima serata, senza concorrenti su altri canali, e con la scusa del terremoto si mette a parlare di stampa cattiva, rapporti con Fini, ecc.. ecc...allora questo non sta bene neanche a me, o almeno non lo reputo opportuno. Che facciamo quindi? non è necessario un dibattito serio anche all'interno del Pdl?....io mio sto rompendo, e non credo di essere il solo.

martedì 15 settembre 2009

...RadioLucania


E' sconcertante quello che sta rivelando un pentito calabrese sull'abbissamento di alcune navi cariche di rifiuti tossici nei nosti mari. Uno di quei lavori sporchi che sicuramente la nostra malavita ha offerto come servizio sopratutto negl'anni 80. Secondo questo pentito, lui personalmente ha partecipato all'abbissamento di tre navi, una in Calabria, una a largo di Maratea e una a largo di Metaponto. E pensavo che se questa storia delle navi è vera, non è soltanto che un'altro caso di inquinamento ambientale come tanti altri e che in altre forme sono molto presenti sul nostro territorio. Quanti bidoni con sostanze tossiche sono stati trovati nei capannoni, sottoterra, nelle masserie in questi anni...vi assicuro che sono numerosi e che spesso sono finiti nel silenzio, non capendo mai qualcosa in più come la provenienza, o il sistema che ha permesso in tutti questi anni il business dei rifiuti pericolosi. La sensazione è quella di un sud, e Basilicata in particolare, utilizzata e considerata a spazzatura, con un popolo ignorante facilmente comprabile e difficilmente ascoltato. Un sistema c'è per forza, un organizzazione che ha permesso almeno l'incontro tra domanda e offerta, tra chi ha dato il terreno e chi ha portato i rifiuti, ma di questo non si sa niente. Il nostro territorio è profondamente inquinato, nonostante non lo si voglia ammettere e nonostante il nostro continuare a credere che da noi, è tutto genuino, all'Enea ci sono i rifiuti, l'amianto è ovunque, e da noi, si muore. Forse sarebbe necessario parlarne di più, magari ancora prima di iniziare ad avere paura dello spettro di una centrale nucleare, ecco forse prima bisognerebbe guardare bene lo stato attuale del nostro territorio e iniziare ad affrontare certi temi, pretendendo un pò di più.

lunedì 14 settembre 2009

Ah, Osama c'è ancora

Ogni tanto riappare la voce, un proclama con tutti i dubbi che porta dentro, a 8 anni dagli attacchi dell'11 settembre, ritorna la voce di Osama, e nello stesso momento pensi a come ci si sia abituati a questa rumore che viene dall'ombra e che fino a qualche anno fa faceva tremare i nostri pensieri. Io non ho mai creduto alle tesi del complotto, però, a distanza di anni bisognerà ammettere che la guerra al terrorismo scatenata immediatamente dopo gli attacchi, ad oggi non si può dire ne conclusa e ne vittoriosa se a distanza di 8 anni il primo vero obiettivo rimane libero e ancora un punto di riferimento. Dicevo che non credo nel complotto ma sospetto invece nell'approfittare di situazioni critiche e guardando i risultati della sciagurata amministrazine Bush, qualche cattivo pensiero ti sfiora. E' anche vero che non si vede più un video da tempo dello sceicco e che forse questo denota una debolezza crescente del movimento oppure che Bin Laden sia veramente morto, ma questa voce che puntualmente ritorna ci serve a ricordare che questa battaglia non è finita. Sarà forse che siamo diventati relativisti anche nel terrore, ma quella voce non ci fa più lo stesso effetto, Osama è un pò come un concorrente di qualche edizione fa del Grande Fratello oppure un ex-tronista, insomma un tipo ormai passato, eppure Al Quaida non è stata ferma, Bombay o Sharm, non li ricordiamo più, continuando a vivere come se fossimo in tempo di pace, in realtà, quando succederà qualcosa, tutto questo servirà solo da detonatore per i nostri incubi, facendoci tornare a tremare, ripiombando nell'inferno e ritornando a porci mille domande. Intanto quello chissà dov'é, chissà s'è vivo, per il momento è l'uomo nero che quasi quasi non fa più paura.

venerdì 11 settembre 2009


Visto che i risultati non sono venuti subito, da oggi apre il blog unico e ufficiale della Fiorentina con la prima copertina della stagione. Gli autori siamo io e Mr.Zampa, ma l'intenzione è quella di aprire anche ad altri alla redazione del blog, chiaramente oggi risulta un pò spoglio, con un pò di giorni verrà completato. Intanto pensiamo a vincere questa sera, non esistono alibi.


lunedì 7 settembre 2009

...strade

....sarò io forse troppo sognatore, oppure non capisco, ma per oltre un'anno, per raggiungere Matera dal Metapontino, si sono avuti disagi, costretti a utilizzare il percorso alternativo. Per oltre un anno, diciamo che mi ero fatto anche delle aspettative, mesi di lavoro, vocazione turistica e necessità di rinforzare le infrastrutture, insomma, abbiamo fatto il sacrificio consapevoli che una strada vecchia e stretta necessitava di una rivoluzione, visto anche la mancanza della ferrovia nel capoluogo. Insomma, 26 milioni di euro e qualche attenzione da parte della magistratura, ma finalmente ha riaperto per questa estate anche se verrà nuovamente chiusa a fine mese per l'ammodernamento dell'ultimo tratto. Speranzoso in un ammodernamento nel vero senso della parola per un'arteria strategicamente fondamentale,....carico di un'ottimismo da cittadino che vede crescere il suo territorio, scopro che il nuovo tratto rimane comunque a due corsie, con a tratti una terza corsia che ancora non si sa come verrà utilizzata, con il risultato che se comunque hai davanti un TIR o uno dei tantissimi pulman di "turisti" che affollano le nostre strade, sei costretto a fare dei sorpassi azzardati e di tempo non ne risparmi per niente. Ora, non voglio dare giudizi affrettati, aspettiamo la conclusione della grande opera e giudicherò, ma dopo tanti disagi e al tempo stesso vanti su come la Provincia sia intervenuta per risolvere un problema cruciale per poi ritrovarsi con una strada che già all'origine non è adatta alla sua funzione, mi fa pensare o che in fondo le nostre ambizioni sono basse o che forse da domani si parlerà di ammodernamento dell'ammodernamento....fatto sta che tanto rumore per un piccolo passo.

giovedì 3 settembre 2009

ma è l'unico?



Mamma mia, lo scenario non sembra migliorare, il dibattito politico si continua a concentrare su discorsi astratti, frutti di pettegolezzi, accuse e pericoli che restano comunque lontani da quelle esigenze che si avvertono nel paese.
La campagna di autunno dell'opposizione sembra che sia il ritorno all'allarme sulla libertà di informazione, con le proteste e appelli firmati dai soliti noti,...Jovanotti, Nanni Moretti, ecc. ecc.. Sono sempre convinto che viviamo in un era dove l'informazione è ovunque ed è sempre più alla portata di tutti, già la stessa Tv non è più a 6 canali, ma tra digitale e satellite oramai diffusi, c'è molta conoscenza in più.
Il problema nasce su cosa si vuol mettere in primo piano, quali questioni e su quali cavalcare, questo è determinato anche dalle scelte politiche.
In questo, grande responsabilità le ha anche la maggioranza, imbrigliata nelle solite dichiarazioni populiste e dannose della lega e nella perenne difesa della vita personale del Premier. Oggi più che mai c'è la necessità di saper guardare ed interpretare il futuro, far capire al popolo che idea di Stato si ha, in quali scenari ci stiamo imbattendo e come si pensa di farsi trovare pronti.
La società cambia, le regole e le scelte la devono precedere.
Un Governo responsabile e forte, ha l'obbligo di chiarire la direzione del paese sui punti cruciali, laicità, riforme, obiettivi e progetti.
Qui si vede solo una vita alla giornata, anche se la gestione della crisi ha impegnato risorse ed è arrivata a risultati, ma appunto in tempo di crisi, si deve avere la consapevolezza che le crisi portano a cambiamenti e noi lo dobbiamo capire.
In tutto questo, le uniche parole di buon senso e di invito a tornare alla politica, vengono da Fini, che da grande uomo qual'é sta ricoprendo la carica in maniera perfetta dimostrando il coraggio di chi si accorge che il mondo cambia e che si potrà candidare a governare questo Paese. Le sue parole, nonostante la nostalgia di qualche suo elettore, sono il frutto di un percorso intrapreso anni fa e che oggi sembra la speranza per un futuro di politica migliore, ma si vede poca luce in questo buio.

lunedì 31 agosto 2009

...tempi che cambiano


Certo che lo capisco quello che stanno passando i miei cari amici milanisti in questi giorni così duri, ma nel fascino di questo sport, ci si può ritrovare anche qualcosa di più profondo, come la sensazione che noi conosciamo benissimo e che giustamente oggi, tocca a qualcun'altro provare. Desolazione calcistica o profonda rabbia, ma la fede in queste condizioni è messa a dura prova...trovare la motivazione di vedere la tua squadra la domenica pur sapendo che può succedere di tutto anche se gioca contro il Livorno, o ridisegnare i sogni di grandezza in base alla mediocre realtà. Ma il problema non è il futuro in sé, anche perchè si è alla seconda giornata, in fondo si è sbagliata una partita, nulla è irrimediabile. Forse però, il derby di sabato ha messo in chiaro chi domina e chi subisce in questi anni, rendendo vani i tentativi di chiamare gli interisti "sfigati" o "falliti" perchè non si è ancora vinta la Champions, no cari miei, qui non può proprio parlare nessuno. Ricordate gli anni dove l'inter, insieme ai carabinieri, era l'oggetto di sfogo in barzellette e opere teatrali??...sono tempi molto lontani, spazzati via da anni gloriosi. Vabbé, basta, chiudiamolo questo capitolo derby. Ultimo pensiero....ma che anni strani, non avrei immaginato di vedere Eto'o o Ronaldhino in Italia, o Lucarelli e Cannavaro di nuovo con le maglie di Livorno e Juve ed essere accettati dai Tifosi. Tempi che cambiano, ricordi che restano....come lo stemma dell'Inter di quando ero bambino.

lunedì 24 agosto 2009

..chiacchere di fine estate

Piano piano sembra che tutto ritorni alla normalità, il ritorno al lavoro (per chi ha staccato naturalmente), campionati e derivati...ecc..ecc.. in realtà, la convinzione che settembre fosse un pò come gennaio, effetto che ci portiamo avanti dagl'anni degli studi, con il tempo passa e quelle che prima venivano chiamate "ferie", oggi si chiamano due settimane di stacco o semplicemente Agosto. I tempi cambiano, così anche come le ferie, chiaro è che chi ha la fortuna di abitare sul mare, si può continuare a godere gli scampoli anche se i tramonti di fine agosto sono comunque molto malinconici, con quel sole che sembra più rosso. Ma come sono banale oggi, comunque, quello che ci è passato accanto in questa estate sono le cazzate di Bossi e la fortuna del Superenalotto che regala 147 milioni di euro ad una persona che abita in un paesino di 2000 persone e proprio i pettegolezzi o la cerchia di sospetti che si sentono mi ha fatto immaginare la stessa situazione in qualche nostro paesino, sicuramente la caccia e le ipotesi sarebbero state più folcloristiche...continuo ad essere banale, ma fa niente anche se in realtà è stata un'estate strana, con alcuni giorni difficili per tutti che anche solo per un secondo sono stati avvolti dalla tristezza di un fatto o dal rendersi conto che non è tutto oro quello che luccica, ma che se si smettesse di essere banali, sentiremmo il rumore del dolore che ci circonda. Ma non è così che si riparte e siccome settembre è ancora un pò come gennaio, allora possono bastare i buoni propositi o i progetti che si devono realizzare. Avanti, l'invito è sempre quello di svegliarci e cercare di fruttare. Buon lavoro.

giovedì 20 agosto 2009

E' un'obbligo dover precisare alcune cose in merito all'articolo apparso il giorno di Ferragosto, sulla "Gazzetta del Mezzogiorno", dove il giornalista Nicola Buccolo lancia una polemica riguardante la rassegna "Ai Casalini".
Nell'articolo, gli abitanti del quartiere (lui in primis), chiedono regole sugli orari degli spettacoli estivi e ne denunciano i disagi. Le regole ci sono e la rassegna ne è nel pieno rispetto, come l'orario (01:00 non le 02-03 scritte nell'articolo), rispettato tutte le sere come del resto in tutti gli altri luoghi dove quotidianamente si suona live.
Mi chiedo quali altre regole si vogliano, per caso di annullare i già pochi eventi estivi?
Per quanto ci riguarda, l'aspetto più sconcertante non è la polemica in sè, per altro classica come ogni evento che attrae pubblico, ma la descrizione fatta della nostra rassegna dove si critica una manifestazione che evidentemente nemmeno si conosce.
La rassegna "Ai Casalini" - ampia e ricca di ospiti di primo piano nella musica nazionale e internazionale - definita come "musica e balli notturni", "sballi da bottiglia" e il pubblico denominato come "giovani che confondono il giorno con la notte" non tiene conto dei numerosi target che il borgo Casalini ospita: famiglie con bamibini liberi di giocare nelle aiuole, professionisti di Policoro e fuori e giovani policoresi che rientrano per salutare i propri cari.
Un articolo che non ha tenuto conto del lavoro altrui, trasmettendo solo una cattiva e falsa informazione sulla comunità di Policoro.
Lasciando stare l'appello al senso civico tipicamente da paternale anni '50, il giornalista abita a pochi metri dalla Borgata, da qui la scoperta di un nuovo problema che fino a quest'estate non lo aveva toccato personalmente e quindi la necessità di fare una polemica domestica nel giorno di ferragosto con un bell'articolo a piena pagina.
Una polemica di basso profilo, dove l'unico obiettivo sembra la critica, proponendo soluzioni che poi mai nessuno sa spiegare come metterle in atto.
Non credo sia una colpa organizzare una rassegna musicale in una cornice importante della nostra città, che ci ha permesso di attrarre anche gente di fuori.
Non credo che sia una colpa avere un'ottimo successo nella riuscita dell'evento.
Noi abbiamo cercato di dare un profilo di qualità medio-alta ottenendo delle serate di ottima musica e con grandi ospiti, il nostro pubblico è stato più che mai vario e non si sono viste scene di eccessi come invece l'articolo vuole far intendere.
Dispiace aver dato un'ennesima immagine vecchia e fuori tempo di una città che si vuole definire "a vocazione turistica", ma che in realtà rimane imbrigliata nei propri confini mentali. Buona estate.

martedì 4 agosto 2009

mercoledì 29 luglio 2009

...giochi pericolosi

Almeno una volta l'anno, gli italiani si ritrovano davanti alla febbre da gioco, grazie al jackpot che continua a salire costantemente, tanto da far diventare un dettaglio anche qualche manciata di milioni di euro in più. Bisogna essere onesti, anch'io sto spendendo qualche decina d'euro ad ogni estrazione, non mi tiro indietro, anche perchè la somma è di quelle pericolose ma rassicuranti, cioè, una cifra del genere ti permette anche di concludere che anche un'incapace nelle gestioni patrimoniali o anche un pessimo amministratore di bilancio familiare, possa stare tranquillo con 110 milioni di euro, anche se dovesse sperperarli tutti e "sfrusciarseli" in cazzate, vorrà dire che comunque avrà fatto una gran bella vita lussuosa, a questo punto, ci prova chiunque. La febbre sale e tra le milioni di combinazioni e di giocate, succede anche che qualcuno fa 5+1 e il tabaccaio si dimenticata di giocare la schedina, roba da pazzi, per quello che dovrebbe essere "un gioco" (dove l'esagerazioni sono veramente un'elemento negativo) causa delle vere e proprie tragedie, basta immedesimarsi in uno che pensa di aver vinto un milione di euro e la mattina seguente l'amico dei tabacchi ti racconta l'incredibile. Sempre per parlare di febbre da gioco legalizzata, per la prima volta in Italia non è stato incassato il primo premio della lotteria Italia. La prima ipotesi che viene in mente, è più una battuta forse, ma immaginarsi il vincitore infartato nel momento della felicità, evoca più un simpaticissimo film di qualche anno fa, "svegliati ned", ma diventa improbabile che nessuno sia venuto in possesso del tagliando. Altra ipotesi e che 5 milioni di euro di premio sono nulla rispetto ai 110 del superenalotto, magari chi ha vinto si è detto:"domani lo faccio..." per poi dimeticarsene. Altra ipotesi, avvallata anche da Di Pietro, è che il biglietto sia stato comprato dal Cavaliere nel bar davanti a palazzo grazioli, e che l'avrebbe voluto incassare su un conto estero, ma tra un zoccola e un'altra se ne sia dimenticato... comunque, a prima vista si può continuare a dipengere una cornice da gioco, con tanta ironia e leggerezza, ma anche il mancato incasso del premio, molto probabilmente nasconde tragedie causate da esso, aver perso il biglietto, averlo lavato in lavatrice o averne subito il furto, a prima vista può sembrare una barzelletta, ma provate a non incassare 5 milioni di euro, sicuramente non si sta sereni e tranquilli. Ma siamo popolo di giocatori, forse un pò troppo e qualcuno è sempre pronto a mangiare sulle nostre debolezze, basta pensare al sempre più crescente numero di indebitati a causa di manie da gratto o da sestine vincenti.

lunedì 27 luglio 2009

...Sud


Sulla scia della discussione sulla "questione meridionale" che da qualche giorno è tornata di moda, qualcuno nella maggioranza sta pensando ad un partito del Sud, dimostrano come, l'individualismo ed il solito populismo troppo spesso anima le proposte politiche. E' un idea che a me non piace, ne come occasione di rilancio del meridione, ne come tutela d'interessi contro la localista Lega Nord. La lega ha avuto un percorso diverso ed unico, che è cresciuto sulle spalle del malcontento e che, come da troppo tempo avviene, è sempre più crescente. Ma aldilà delle mille proposte indecenti o le esternazioni dei coloratissimi leader leghisti, questa formazione si trova al potere da diversi anni, ottenendo qualcosa di buono, come innegabilmente il federalismo. Far nascere un partito del sud può solo far allontanare e ufficializzare una diaspora cronica che non è assolutamente necessaria. Sono anche convinto che solo con i grossi investimenti nel Mezzogiorno, non si arriverà ai risultati di cui abbiamo bisogno, siamo quasi oramai disgustati dagli interminabili proclami di soldi investiti a Sud. Parlare di questo vorrebbe dire parlare della storia d'Italia nell'ultimo secolo, cercando di capirne le dinamiche e cercando di capire i tratti essenziali. Forse, per arrivare a qualcosa di costruttivo, bisogna concentrare l'attenzione sul presente immaginando il futuro. I problemi sappiamo che sono molti, ma quasi tutti sono riconducibili ad una matrice culturale che impedisce di vedere la realtà delle cose, così come hanno attecchito le mafie, anche la corruzione, il potere politico e i mercati distorti sono entrati nel quotidiano delle notre vite da meridionali. Il nostro non sapere gurdare oltre il nostro giardino, ha tolto l'immaginazione e lo stimolo per guardare al domani con fiducia, la nostra stanchezza e la nostra rassegnazione, ha reso il quotidiano fine a se stesso. Ma se noi lavorassimo cercando di capire come cambi il mondo, avendo la capacità di intravedere le prossime opportunità, noi potremmo concentrare le azioni in maniera più significativa. Cioè: se economicamente siamo indietro in tecnologia, specializzazioni, ricerca e sviluppo, di almeno un decennio, è inutile perseguire le strade che altrove hanno perseguito anni fa, occorre agire guardando il domani, non imitando il passato di altre realtà che ti lascerebbero comunque sempre indietro. Allora la sfida sta in questo, cioè quanto si può rendere competitivo il sud nello scenario globale, proprio perchè il globle oggi ti da la possibilità, non solo di continuare a seguire una strada obbligata ma vecchia, ma proprio di costruirne una nostra, proiettata al futuro. Quindi, gli investimenti e le grandi opere sono necessarie ma sicuramente non sono la soluzione, occorre fare le scelte strategiche, quelle che ti possono mettere alla pari se non proprio all'avanguardia. Come ogni volta preferisco ricordare, dipende solo da noi, proprio perchè se il mondo va verso una logica di responsabilità, noi non ci possiamo sottrarre alla nostra.

venerdì 17 luglio 2009

...la valigia di cartone

Oh, guarda, sembra che dal sud, i giovani, se ne vadano al nord. Non è un fenomeno nuovo, ma questi ultimi dati rimarcano una situazione che nel risultato non è cambiata, ma è cambiata nella sostanza. Se la "valigia di cartone" rappresentava l'opportunità di chi, negl'anni del boom economico e dell'industrializzazione, decideva di lasciare il paesino per andare a occupare le fabbriche e i quartieri del nord, oggi la "valigia 24 ore" dovrebbe indicare il flusso di giovani laureati che vanno a giocarsela nelle grandi metropoli, nelle grandi società e nei quartieri dirigenziali. In realtà non è così semplice l'analisi, anche perchè non sono anni fiorenti per nessuno, figuriamoci per i laureati, tanti, troppi e poco selezionati a monte, che spesso ripiegano in un call center o in lavori che sembrano gavette, ma spesso sono fini a se stessi. Quindi, se il flusso continua ad essere così massiccio, vuol dire che la situazione è ancora più critica. Magari continueremo a dire che da noi manca il lavoro, dando la colpa a chiunque. Io credo che invece il lavoro c'è, anzi, in aree depresse ma che comunque restano inserite nel contesto economico nazionale ed europeo, il lavoro intellettuale è necessario. Il problema è che nessuno se ne accorge, proprio perchè non siamo abituati a progettare, ad avere ambizioni o obiettivi che vadano oltre la sopravvivenza quotidiana. Questo nostra mancanza di visione la si può notare a tutti i livelli, provocando un danno economico per tutta la società. Così, chi potrebbe guadagnare di più da una propria attività, si accontenterà e non riuscirà nemmeno a vedere le opportunità che lo circondano, pensando a vivere alla giornata, perchè i sogni o un lavoro più articolato fa paura, perchè non ci si pone nemmeno il problema di rivolgersi ad un consulente....con il risultato di non avere figure professionali, convincendoci che da noi non si possono avere. Chiaramente, l'espressione del popolo si rispecchia nella scelta dei governanti, che aldilà degli aspetti politici, nessuno mi sembra abbia quella visione proiettata al futuro che automaticamente dovrebbe influenzare tutta l'economia locale. Tirare a campare, conservare la poltrona o mantenere un piccolo guadagno, non dare responsabilità ai collaboratori o ai colleghi, insomma tutti freni allo sviluppo che tra le conseguenza ha proprio il continuo dell'emigrazione. Io sono convinto, proprio perchè ho fatto il percorso inverso, che da noi è tutto da costruire, che siano necessarie azioni che mirino a costruire eccellenze e stimoli per il miglioramento, tornare a guardare lontano, essere consapevoli che da soli non si va oltre il proprio cancello. Se le azioni, di governo e non, si rivolgeranno a questo e se (come sempre) noi, decidessimo che siamo ancora in gioco, tutto migliorerebbe e a quel punto la valigia di cartone la possiamo mettere nello sgabuzzino, magari riempiendola di ricordi.

martedì 14 luglio 2009

...notizie viola


Tra poco più di un mese inierà la nuova stagione della Fiorentina, che si sta godendo il meritato riposo ed il meritato ritiro nelle Notti di Cabiria e nei "Casalini". Nelle intenzioni degli organizzatori, sarà previsto il campionato, la champions league, la coppa italia e la Coppa primavera per chi non entrerà in zona champions. Per le novità bisognerà aspettare, anche se il presidente Calandra, oltre a confermare tutti, da per sicuri Pinca e Fornaro al rientro, anche se servirebbe una punta vera. Bisognerà aspettare anche le novità sulle rivali, cosa farà Manolio, come andrà la squadra che sta mettendo in piedi il nostro ex Ds Rocco Terranova, insomma le curiosità non mancano. Attesa anche per le divise nuove e gli sponsor, mentre il 1 Agosto verrà presentato il nuovo logo della squadra. Ma per chi dovesse pensare che i Viola si stiano rilassando troppo, basterebbe fare un giro a mare di sera, per ammirare qualche transumanza di qualche difensore, mentre basta girare per i locali la sera per notare Mr.Zampa dare già indicazioni facendo vedere gli schemi attraverso boccali di birra. Di Talpone non si hanno notizie sui campi da gioco, l'ombra della pubalgia lo ha reso una talpetta. Domani amichevole che sa già di rivalità contro il sopracitato Rocco Terranova.....piano piano, stiamo tornando.

sabato 11 luglio 2009

...italians

Certo che diventa difficile criticare la politca del Governo dopo il G8 de L'Aquila, diventa difficile perchè i risultati sono stati ottimi. Questa è la dimostrazione di come, facendo ritornare il dibattito su temi politici abbandonando la logica del fango addosso, il nostro Paese esce da protagonista nello scenario globale e questo non solo per la perfetta logistica e la scelta giusta sul cambio della sede, ma proprio sui contenuti. Se si pensa che il cambiamento delle regole nell'economia globale post crisi, parte dalle linee di principio di Tremonti, se si pensa che le azioni intraprese dall'Italia contro la crisi stessa sono state imitate dalla maggioranza degl'atri paesi, se si pensa all'allargamento dei vertici mondiali anche ai paesi emergenti, se si pensa ai (anche se modesti) passi in avanti sui tanto discussi temi ambientali, se si pensa, infine, al ruolo cruciale da tessitore che il nostro governo compie nel difficile panorama diplomatico (vedi Russia nella Nato, vedi i colloqui di Gheddafi con Obama, ecc...), se si pensa a tutto questo, la bella figura non la fa il premier, ma l'Italia. In effetti questa è una grave lacuna di questo Paese, quella di non capire la necessità di essere uniti e forti all'esterno, come Paese, in un mondo nuovo da costruire, nell'Unione Europea dei pesi nazionali, nel mondo globale che annulla le distanze, c'è l'obbligo di essere forti se si vuole affrontare il futuro da protagonisti. Cercare di coinvolgere i paesi esteri e i loro giornali pronti con lo stereotipo del mafioso o spaghetti e mandolino, nel basso livello della nostra politica, portando il confronto sullo scontro personale, negando la dialettica nel merito della politica, allora si è autolesionisti e quindi un danno. Se poi lo si fa come Di Pietro, cercando aiuto nella comunità internazionale per l'avvento della dittatura in Italia, allora si è fuori luogo, fuori tempo e quasi comico nonché dannoso a tutti. I fatti però, dicono che l'Italia stà svolgendo un ruolo importante nello scenario internazionale in un periodo così difficile, bene o male sarebbe il discorso da fare, intanto però, questo protagonismo può essere motivo d'orgoglio per questo Paese.

lunedì 6 luglio 2009

...è dura qui fuori.


C'è qualcosa di molto triste nell'aria di questa settimana, piena di lutti e momenti di dolore che si susseguiranno o ritorneranno, dolori diversi che hanno preso forme diverse, ma in fondo tutte così tristi come le storie che portano dietro. Innanzitutto i funerali di Viareggio, con le bare in fila, ancora bianche e ancora peluche su di esse, morti così violente e cosi inaspettate da sentirsi il nulla, dolore vero, come sentirsi colpiti direttamente, con tutte le storie che il fuoco ha polverizzato, volti normali di gente comune. In questa settimana ci sono anche i funerali di Jackson, nella nuova categoria di Funeral Event, con i bagarini e prodotti di merchandising. La storia che porta dietro è di quelle tristi, di chi nella sua fragilità non ha saputo gestire il successo, non ha retto i ritmi alti, le pressioni e le botte prese come tutti quando sono al vertice, pedofilia o meno, l'aver cambiato il colore della pelle rappresenta la devianza della cultura dell'"Io", alla fine, le parole giuste l'ha dette Obama: "storia triste". Il suo funerale diventa uno degli eventi più importanti, ma ormai sarà sempre così, lo spettacolo anche all'estremo saluto. Essendo del settore, non posso criticare il progresso. Questa settimana è difficile e casualmente molto simbolica, perchè se a 2 giorni dal G8, a L'Aquila la terra ha ripreso a tremare, è come se volesse ricordare a tutti, capi per primi, che la vita è dura li fuori, che la crisi starovinando la vita a molti, che occorre il senso della responsabilità.....e a noi servirà a farci ritornare in mente altro dolore, altri funerali, altre bare in fila, altra gente normale che non c'è più per un qualcosa più grosso di noi. Ma passa solo la sensazione di dolore, ora che occorrerebbe speranza, insieme alla terra d'abruzzo, sembra che tremi tutto, teniamoci stretti.

mercoledì 1 luglio 2009

...giocare sul caso, vincere dolore

Si rimane a bocca aperta leggendo ed immaginando quello che è successo nella notte di Viareggio, ancora tante storie umili e normali, spazzate via in un momento, per un caso o per una scelta frettolosa fatta alla cieca. Dell'inferno della stazione, non si possono immaginare le lingue di fuoco che hanno accesso tutto, di corpi come torce, sagome rimaste come disegni sulla strada, di asfalto che bolliva....non si può immaginare il triste caso di una giovane coppia che passa in motorino, di due sorelle che sono morte ad un'anno esatto dalla madre, di cuccioli che non ci sono più, morti nella maniera più brutta, non si possono immaginare quei momenti dove ci si ritrova nell'inferno e non sai cosa sta succedendo... Quando succedono queste tragedie esiste una componente determinante di fato o di coincidenze che decidono il miracolato o lo sfortunato e poi esistono le responsabilità. Forse questa volta i responsabili si possono individuare, forse ne pagheranno le conseguenze e come purtroppo spesso succede, ora si pensa alle nuove regole per il trasporto di certi materiali, così come dopo l'abruzzo, nasce l'esigenza delle costruzioni antisismiche. Di eventi del genere ne sono successi anche di recente, ma senza danni così distruttivi, perchè sempre il solito caso non ha fatto trovare un paletto che infilzava una cisterna, ma un bullone che si spezza non si può tollerare, sopratutto ora che si prova a dare un senso a quelle vite andate in fumo. Credo che serva solo più serietà nelle cose, servono i controlli più severi e qualcuno che se ne frega di quello che fa, perchè nei mercati diventati liberi come quello del trasporto su binari di merci o altri esempi non privi di situazioni vergognose e che passano in secondo piano solo perchè mancano di spettacolarità, non si possono accettare quelli che imbrogliano, non si può accettare di giocare con la vita umana e tantomeno far decidere al destino. Buon senso e responsabilità, vedremo se si andrà fino in fondo, almeno fino al prossimo bagliore o al prossimo tremore, pronti con i nostri telefoni a sfidare il pericolo per giocare a fare i reporter, per avere un documento o un ricordo, inquadrare il fumo che è pieno di morte, di persone e di bambini e metterli in rete, non sò......ma ricordiamoci di chi lavora male, anzi, malissimo.

lunedì 29 giugno 2009

...banche & Co.


Mentre si continua a parlare di mancanza di libertà d'informazione e di vicende oscure, l'unico argomento importante è quello economico, sopratutto adesso che si percepiscono gli effetti sull'economia reale, pochi soldi in giro, fatturati ancora in discesa. Il peggio sta passando, i segnali ci sono e tra un pò si vedranno anche nelle piccole imprese. Intanto bisogna stringere i denti ed avere obiettivi comuni. Il pessimismo che serpeggia nei falsi allamismi sono dannosi, è stato già detto, la mancanza di fiducia è l'ostacolo più grande insieme al comportamento delle banche, cruciali nella vita economica. Le banche hanno una grossa responsabilità, che troppo spesso trascurano per la semplice logica dei profitti. Bisogna dare credito, bisogna aiutare chi è in difficoltà in questo momento e invece sono loro il danno maggiore oggi. Il credito per le imprese è l'aria che gli permette di tenere in vita i propri affari, così come per una famiglia che si ritrova senza un'entrata, e siccome la politica gli ha dato degli strumenti specifici e straordinari, non si può che non accusarle (come spesso in passato). Il decreto anti crisi presentato dal Governo è un'ottima manovra, con all'interno anche alcuni provvedimenti tipo la commissione di massimo scoperto o altri che puntano a penalizzare gli istituti. Considerando che diventa difficile criticare la politica economica italiana in questo momento (tranne come sempre la CGIL), apprezzata dalle parti sociali e da tutte le istituzioni mondiali, non ci resta che essere vigili per poter far emergere chi compie il suo mestiere in maniera resposabile. C'è un nuovo mondo economico da costruire,con nuove regole e nuovi meccanismi, essere protagonisti ed essere pronti quando ci sarà la ripresa, è una necessità ed una grande opportunità.....sempre se l'attenzione non vada a "puttane".

martedì 23 giugno 2009

....è ora di venire fuori


Fermiamoci un'attimo, riflettiamo anche solo per qualche minuto sullo stato delle cose. Ognuno in base alla propria vita ed esperienze, arriva a delle conclusioni con delle certezze, molti dubbi e le conseguenti paure del futuro. Non è facile il mondo che viviamo, ancora meno facile è il luogo e mentre il mondo cambia, noi stiamo qui ad inseguire quello che altrove hanno già raggiunto anche dieci anni fa. Non voglio stare qui a fare la solita retorica che altrove si sta bene e qui no, non è questo il punto e non è nemmeno vero che altrove sono più intelligenti di noi, il punto sta che "altrove" è più vicino, cioè è la nostra visione che non va bene e la mancanza della consapevolezza di trovarsi in un mondo che non è più lo stesso nemmeno rispetto al giorno prima. Da questo tratto essenziale si hanno mille aspetti...politici, imprenditoriali e di servizi, dove la mancanza di crescita causa la mancanza generale di benessere rendendoci sempre di più cittadini infelici, insoddisfatti e rassegnati quasi ad accettare lo stato delle cose prendendole per buone o per regole. Così ci troviamo i mercati distorti, dove raramente il migliore è il leader, dove la fiducia commerciale si deve per forza mischiare con il rispetto personale, dove il parlar male del concorrente è la strategia commerciale preferita e purtroppo anche vincente. Molto da noi si basa sui personalismi, creando mostri, convinti di essere perfetti e dove putroppo questo loro egoismo quando si trovano in posizioni cruciali (politiche o imprenditoriali), rappresenta l'ostacolo maggiore alla crescita, perchè l'autocritica è una parola sconosciuta. Quindi da noi non esiste meritocrazia (non che "altrove" sia abbondante) ma quando ci si trova in un area che possiamo definire "depressa", che ha urgentemente bisogno di cambiamenti, allora la mancanza di meritocrazia rappresenta un elemento imprenscindibile, non confondendolo con l'utopia di eliminare raccomandazioni o affini, ci accontentiamo di avere gente competente al proprio posto. In tutto questo, esistono le eccellenze, esistono le belle realtà, di aziende dinamiche, proiettate nel futuro, ma che loro malgrado sono immerse nella melma di un sistema che inghiottisce e ti paralizza, insomma chi potrebbe riuscire magari non riesce e chi invece ce la fa sicuramente dovrà metterci il doppio dello sforzo. In poche parole in questa città i furbi vengono premiati e rispettati per una spicciola forma di potere, mentre molto spesso chi porta avanti la buona fede o un qualcosa di nuovo, prende le sembianze del pollo da spennare o, nelle peggiori delle ipotesi, viene considerato "scemo". So benissimo che è una conclusione troppo generalizzata, ma credo che molti dei nostri problemi si manifistino in queste forme. Detto questo, occorre agire, ed occorre farlo adesso, non perdere più tempo. Se ognuno di noi avesse la consapevolezza che le decisioni prese in questi anni, le scelte fatte in sede politica, segnano e disegnano il nostro mondo futuro e viene fatto nella nostra più completa esclusione e in fondo menefreghismo, la necessità di agire è fondamentale. Lo dobbiamo fare nel nostro piccolo, lavoro, famiglia e vita sociale. Bisogna avere la capacità di proporre una generazione nuova, con una visione nuova, con delle idee nuove, dobbiamo riuscire a far capire la necessità, alla classe dirigente attuale, di avere un seguito nel tempo e nella storia della nostra città. Andare oltre i personalismi, andare oltre le ambizioni personali, costruire un progetto che sappia vedere lontano e sappia capire come cambiano gli scenari, che sappia dare valore al bene comune. Tutto questo lo si può fare anche se guardandosi attorno non si vede uno spiraglio, anche se è tutto da costruire. I cambiamenti non devono essere per forza traumatici, anzi, devono essere graduali ma al tempo stesso devono essere anche visibili. deve prendere quelle eccellenze che sono smarrite e perse in un desolante ambiente piatto, dove le menti sfumano e spesso si perdono. Costruiamo da oggi il nostro futuro, andiamo più a fondo, prendiamo più coraggio e facciamoci vedere, se non lo facciamo noi, protagonisti del prossimo futuro, lo continueremo a far fare ad altri che saranno il continuo ed il frutto di questa situazione, per poi ritrovarci di fronte all'ennesima occasione persa e lo stesso rancore che ci accompagna da troppo tempo. Avanti, veniamo fuori.

lunedì 22 giugno 2009

...egiziani berlusconiani



Non so a quanti possa fregare, ma l'Italia ieri sera ne ha prese di santa ragione dal Brasile, uscendo con disonore dalla Confederation Cup. Ma dietro la classifica del girone con l'Italia, si nasconde un ombra. In poche parole, oltre al Brasile, la qualificazione se la giocavano l'Italia e l'Egitto, quest'ultimo rivelazione del torneo che contro gli azzurri campioni del mondo sono riusciti a vincere e che contro il Brasile hanno comunque fatto 3 gol, quindi ieri sera si dava per difficile un sconfitta dell'Egitto contro gli USA che comunque avrebbe aiutato l'Italia. Ora, i fatti raccontano che dopo la vittoria con l'Italia, i giocatori egiziani hanno festeggiato con delle prostitute in albergo e quest'ultime hanno derubato gli allegri giocatori che poi ieri sera hanno preso mazzate dagl'americani. Alla fine passano Brasile e Stati Uniti e la figuraccia dei poveri egiziani. Ieri sera mi ponevo solo una domanda, ma in tutta questa vicenda non ci trovate lo zampino di Berlusconi? sicuramente avrà mandato lui le puttane ad allietare la festa agli amici Egiziani. Mi aspetto dalla "Repubblica" un reportage, un collegamento con Al Cairo durante AnnoZero, qualche foto di Berlusconi che negli spogliatoi della squadra egiziana fa vedere un catalogo delle fanciulle,.....Dai, era solo per scherzare, forse, perchè se adesso il Milan compre qualche egiziano, lo scoop lo fanno veramente.